3 Giugno 2019

Festa della Repubblica “su invito” in Prefettura, i sindacati non ci stanno: “Scelta bizzarra e anomala”


Non è piaciuta a diversi cittadini la Festa della Repubblica celebrata ieri, per metà al chiuso della Prefettura, con accesso a inviti, dopo una prima parte, riguardante la posa della corona d’alloro al monumento ai Caduti, tenutasi in piazza delle Carceri. Nelle passate edizioni l’intera cerimonia, al pari della Festa di Liberazione, veniva celebrata in piazza delle Carceri. In una nota, Cgil, Cisl e Uil, definiscono bizzarra la scelta della Prefettura, lamentano di non essere stati invitati alla parte “privatizzata” della manifestazione e ritengono che la decisione abbia a che fare con i fatti del 25 aprile scorso, quando prefetto e questore furono sonoramente contestati per aver autorizzato la manifestazione di Forza Nuova del precedente 23 marzo, organizzata in concomitanza del centenario di fondazione dei Fasci di Combattimento.

Di seguito l’intervento integrale di Cgil, Cisl e Uil.

“A differenza di quanto avvenuto fino allo scorso anno, solo la prima parte della cerimonia (riguardante la posa della corona d’alloro al monumento ai caduti in piazza delle Carceri) è stata pubblica. La lettura del messaggio del capo dello stato, che solitamente era inserita nel programma che si teneva in piazza, quest’anno è stata celebrata nel chiuso della Prefettura, dinanzi agli ospiti invitati. Noi, rappresentanti delle organizzazioni sindacali del territorio, non siamo stati invitati, anche in questo caso registrando una bizzarra anomalia con le edizioni passate.

È lecito immaginare che non si sia trattato di una accidentale distrazione istituzionale e riteniamo di poter ricondurre le ragioni di questa scelta ai polemici precedenti delle settimane scorse, ma non possiamo comunque accettarle. La Repubblica italiana è cosa di tutti; per essa hanno combattuto militari e partigiani e comunque è festa del popolo italiano, di tutti gli italiani che nei valori e nei principi della repubblica si riconoscono e si sentono rappresentati. Riteniamo che “dimenticarsi” di invitare le Organizzazioni sindacali ad una cerimonia che ribadiamo avrebbe dovuto essere interamente pubblica sia un fatto da stigmatizzare.
Si spera che la scelta sia un caso isolato e che non debba ripetersi nelle prossime occasioni”.

 

Sul caso interviene anche l’Anpi provinciale di Prato: “Quest’anno il Prefetto Scialla ha voluto festeggiare la festa della Repubblica, non in piazza con i cittadini come consuetudine, ma barricata in Prefettura. Solo pochi prescelti sono stati invitati, Anpi non era fra quelli. Tutto in sordina senza darne pubblicità, in modo privato, riservato. I cittadini che sono arrivati come sempre in piazza l’hanno trovata vuota, una brutta sorpresa. Il Prefetto con questa sua scelta ha marcato ancora di più la sua distanza con la città, peccato. La festa della Repubblica è festa di tutti i cittadini che hanno rispetto della nostra storia. Non c’è Repubblica  senza i partigiani e Anpi non dimentica gli appuntamenti importanti, il 2 giugno quindi con la nostra bandiera, anche se non invitati, noi siamo andati, il nostro invito è arrivato nel 1946. Ci auguriamo che questa celebrazione, da stigmatizzare, venga archiviata e che sia ripristinata la consueta modalità partecipativa”.

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