“Carola Rackete questa notte ha deciso di entrare nel porto di Lampedusa senza autorizzazione preventiva. Lo ha fatto dopo aver invocato lo stato di necessità, con un’azione di coraggio e in conformità con i trattati internazionali, dopo 17 giorni in attesa di un porto sicuro. Lo ha fatto perché un’operazione di salvataggio non può dirsi conclusa fino allo sbarco; perché il Governo italiano, già a conoscenza della procedura di redistribuzione avviata dall’Unione Europea, non ha comunque consentito l’operazione. Carola è stata arrestata con l’accusa di resistenza o violenza contro nave da guerra”. Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Prato esprime piena solidarietà e vicinanza alla “Capitana” e alle quarantadue persone che finalmente questa mattina hanno messo piede a terra, e condanna la strumentale condotta del Ministro dell’Interno.
Al PD replica il gruppo consiliare Lega: “È inaccettabile e molto preoccupante vedere dei rappresentanti delle istituzioni schierarsi con chi ha violato le leggi ed ha oltraggiato il nostro Paese”. Patrizia Ovattoni, capogruppo della Lega, afferma che “su questa grave ed ignobile presa di posizione dei consiglieri PD non rimarremo impassibili. Al contempo esprimiamo piena solidarietà, vicinanza e sostegno al Ministro Salvini, alla Guardia di Finanza e a tutti gli Organi di Polizia coinvolti nella vicenda Sea Watch 3”.
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