20 Maggio 2019

Rosario sul palco, Fanelli (candidato lista PD) critica il gesto di Matteo Salvini: “Usare il nome di Maria per un pugno di voti è inaccettabile”


“Brandire il rosario come arma di campagna elettorale indigna, è clericale e blasfemo insieme. E tentare di usare il nome di Maria per un pugno di voti è vergognoso e inaccettabile”. Così Giannetto Fanelli, ex presidente di Azione Cattolica, candidato nella lista Pd per il Consiglio comunale, commenta il gesto del leader della Lega Matteo Salvini: sul palco della manifestazione sovranista di Piazza Duomo, a Milano, Salvini ha infatti brandito un rosario e chiuso il suo intervento nominando la Madonna “che sono sicuro”, ha detto, “ci porterà alla vittoria”.
Non si sono fatte attendere le reazioni del mondo cattolico e anche Fanelli interviene. “Non voglio giudicare la sincerità delle convinzioni di nessuno ma da cattolico rifiuto l’idea che la fede possa essere trasformata in uno slogan di campagna elettorale, in una clava contro gli avversari politici – spiega in una nota -. Quello che fa Matteo Salvini è il contrario di quello che io penso debba fare un cattolico che si impegna in politica. Per me rimane valida la grande lezione di Aldo Moro: servire la comunità, cercare il bene comune, confrontarsi con rispetto con tutti, promuovere i diritti della persona, di ogni persona, è il solo modo di rendere testimonianza ai valori cristiani nella vita sociale. E a chi, ieri, oggi, e in ogni tempo urla, contro gli altri, “Dio è con noi” rispondiamo che Dio è in ogni uomo, in chi è solo, in chi è straniero, in chi è carcerato, in chi è povero. E che credenti e non credenti sono chiamati a lavorare insieme – conclude Fanelli – per rendere la comunità civile più giusta, più accogliente, più umana.”