24 Maggio 2019

Elezioni, i programmi degli otto candidati a sindaco di Prato a confronto


Programmi elettorali a confronto. La sicurezza è il primo punto di quello di Daniele Spada: il candidato del centrodestra propone la reintroduzione dei vigili di quartiere e dei distretti di polizia municipale; un potenziamento della stessa polizia e della videosorveglianza. Due costanti presenti anche nel programma del candidato di centrosinistra Matteo Biffoni, che lascia, però, molto più spazio ad un aumento delle attività aggregative sul territorio come strategia per “evitare il vuoto e l’abbandono”. Anche Roberto Daghini dei Comunisti Pratesi parla di una “città più sicura se decorosa, invece che militarizzata”. Propone di richiamare in città i militari con funzioni di pattugliamento delle strade Aldo Milone di Prato Libera e Sicura, il quale, in merito alla vivibilità del centro storico, propone di “creare delle aree, esempio piazze e piazzette, da destinare ai cosiddetti artisti di strada come spesso capita di vedere in altre località di mare (sic) o altre città”. Carmine Maioriello dei Cinque Stelle e la candidata civica Marilena Garnier puntano sull’istituzione di un presidio fisso di vigili in orario serale rispettivamente nel centro storico e nei quartieri. Non comprendono un capitolo sulla sicurezza né Mirco Rocchi di Prato in Comune né Emilio Paradiso della Lega Toscana.

Quest’ultimo, in merito alle politiche sociali e della famiglia, propone un “graduale abbassamento delle rette degli asili nido con l’obiettivo di renderli gratuiti”, mentre Rocchi propone una revisione del criterio di assegnazione dei contributi comunali per morosità incolpevole, con la previsione “di maggiori oneri per i proprietari che non spingono a seguire quella strada”. Milone propone una revisione dei criteri Isee per non escludere famiglie in difficoltà da eventuali contributi. Si concentra su un’implementazione della Carta della famiglia con gli sconti e le agevolazioni previste dal comune di Prato e del social housing Biffoni; Spada scrive sul programma, in pieno spirito leghista: “Chi ha contribuito alla costruzione dell’attuale sistema di assistenza sociale, pagando tasse e contributi deve essere messo al primo posto rispetto a coloro che provengono da altre nazioni”.
In ambito politiche giovanili, Maioriello e Daghini sono per il rilancio di Officina Giovani, mentre Garnier propone agevolazioni per mutui e affitti a beneficio delle giovani coppie.

 

 

In ambito mobilità, Biffoni rivendica il percorso istituzionale che ha portato all’approvazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, quel PUMS che nel programma di Spada diventa “PUM” per un refuso e di cui il candidato propone una “revisione” soprattutto per quel che riguarda il trasporto pubblico cittadino. Per Rocchi è necessario collegare il Nuovo Ospedale con la linea ferroviaria pensando ad un allungamento della banchina della fermata di Prato Borgonuovo; Maioriello è per il potenziamento del collegamento tra periferie grazie a car e bike sharing. Milone propone l’abolizione del ticket nelle strisce blu fuori dal centro storico e Paradiso propone un “bollino annuale” per tutti i parcheggi cittadini per poter parcheggiare senza limiti orari; Daghini e Garnier si concentrano sul trasporto pubblico locale, proponendo l’uno una riduzione delle tariffe dei biglietti, l’altra un incremento delle corse.

Per quanto riguarda le infrastrutture, come il sottopasso del Soccorso, la definiscono “opera faraonica” e troppo costosa Spada, Paradiso, Maioriello, Garnier e Milone. Quest’ultimo è preoccupato di possibili allagamenti (“Non dimentichiamo come è cambiato il clima – scrive nel programma elettorale -, che presenta spesso dei temporali tropicali che hanno portato alla chiusura dei sottopassi attualmente presenti in città”); Garnier propone una sopraelevata con barriere antirumore; Paradiso un terrapieno o una quattro corsie a raso. La soluzione del tunnel è uno dei cavalli di battaglia di Biffoni, che la rivendica come l’unica possibilità per “ristabilire la connessione tra due brani di città da sempre divisi” e “portare un nuovo parco urbano in una delle aree più densamente edificate”. Anche Rocchi e Daghini ritengono la soluzione dell’interramento quella più adeguata.

 

LS