Una diretta facebook dal Creaf in via Galcianese per lanciare un messaggio: “Ecco l’emblema del fallimento del Pd”. Il Movimento Cinque stelle torna sulla questione del maxi stabile acquistato pochi giorni fa dalla Regione per una cifra pari a 5 milioni e 700mila euro, soldi che si sono aggiunti ai 22milioni di euro già spesi dai soci pubblici dell’ex Creaf per renderlo un Centro per l’innovazione tessile e la ricerca. “La Regione non si è comportata come un buon padre di famiglia – afferma il consigliere regionale pentastellato Gabriele Bianchi -, bisognava prevedere certe situazioni e non buttare ancora soldi in quello che sembrava un buco senza fondo”.
I Cinque Stelle sottolineano come i tre candidati uscenti, tra cui l’attuale capolista Silvia La Vita, fin dall’approvazione del primo bilancio nel 2014, abbiano chiesto con forza al sindaco Biffoni di mettere in liquidazione Creaf. “Il sindaco Biffoni ha una vera e propria spada di Damocle sulla testa visto che è stato rinviato a giudizio e a giugno sarà chiamato a processo – dichiara il candidato a sindaco del Movimento a Prato carmine Maioriello -. Con noi sarebbe stato impossibile che una persona rinviata a giudizio si potesse candidare. Se i cittadini mi daranno fiducia e mi voteranno, io so molto bene come si leggono i bilanci e quindi una delle mie priorità sarà sicuramente quella di andare a vedere, mettere mano e controllare cosa è successo in questi anni nei consigli di amministrazione e nella gestione delle società partecipate”.
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