Entro la fine dell’anno le frazioni di Casale, Iolo e Tobbiana potranno usufruire del nuovo sottopasso che collegherà l’asse delle industrie di via Manzoni con gli abitati cittadini. Un’opera che attende di vedere la luce da 14 anni, quando il piano di lottizzazione artigianale dei proprietari dei terreni (riunitisi nel Consorzio Tobbiana) è stato convenzionato con il Comune di Prato per la realizzazione dei relativi oneri di urbanizzazione. Di questi l’opera più importante, anche per le ricadute sulla viabilità della zona, è proprio il sottopasso. I lavori sono stati affidati alla ditta Banchelli Remo di Prato, che opera in partnership con la Ucs di Livorno, depositaria del brevetto dell’innovativo sistema di spinta del tunnel dentro il rilevato autostradale dell’A11: “Il monolite, ovvero il rivestimento esterno del sottopasso stesso, è stato costruito a parte e poi spinto di 80 cm in 80 cm dentro il terrapieno grazie ad uno scudo d’acciaio fissato al calcestruzzo. Di solito sono sempre presente nelle fasi delicate come questa, quando si perfora il rilevato di un’arteria di vitale importanza per tutta Italia come la Firenze mare”, spiega l’ingegner Francesco Cicora dell’Ucs Livorno.
Questo sistema, per la prima volta utilizzato a Prato, ha permesso di non interrompere mai il traffico autostradale, che è stato alternativamente deviato su una delle due carreggiate per due notti a metà marzo. Il tunnel sarà lungo una cinquantina di metri, largo 10 e avrà un’altezza di quasi 6 metri. Due le corsie, una per ogni senso di marcia.
LS