20 Febbraio 2019

Montemurlo, presentato il bilancio di previsione 2019: riduzione della Tari per famiglie e imprese


Diminuisce la Tari per imprese e famiglie, aumentano gli investimenti sul territorio (più tre milioni di euro nel 2019 per un totale di 5,4 milioni di euro), aumenta la spesa per le politiche socio-sanitarie per favorire l’inclusione e la coesione sociale, diminuisce l’indebitamento totale dell’ente. Questi in estrema sintesi gli aspetti più salienti del bilancio di previsione 2019, che venerdì prossimo passerà al vaglio del consiglio comunale di Montemurlo per l’approvazione definitiva. Una manovra che ammonta complessivamente a 23 milioni di euro (18 milioni sulla parte corrente stabile rispetto al 2018 e 5,4 milioni sulla parte investimenti); l’entrata di compone di 13 milioni di euro di entrate tributarie (Tari la voce più rilevante con 5,2 milioni di euro, Imu 4,7 milioni di euro). «Un bilancio che è in piena sintonia con quello che è lo sviluppo del territorio- sottolinea il sindaco Mauro Lorenzini – Un bilancio “in movimento” che vede la realizzazione di tante opere, non aumenta le tasse per i cittadini (anzi nel caso della Tari diminuisce la contribuzione), ma anzi pensa a migliorare il benessere e la qualità di vita. Un bilancio, insomma, che concretizza su tutti gli aspetti quello che era stato il mio slogan elettorale : #continuiamoacrescere».

La giunta Lorenzini, che si avvia ormai alla conclusione del proprio mandato, lascia un ente sano e virtuoso che regala ai montemurlesi una piacevole sorpresa: la riduzione del 4% della Tari per le famiglie e dell’1,5 % per le imprese. Un risultato frutto di un ciclo virtuoso che vede protagonisti amministrazione e cittadini. Nel 2018, infatti, grazie all’impegno di tutta la comunità è volata la raccolta differenziata che ha toccato livelli d’eccellenza, circa 80%. «Con il 79,8% della raccolta differenziata il Comune di Montemurlo si conferma come l’amministrazione più virtuosa dell’area pratese, pur avendo ben 3500 imprese sul proprio territorio – spiega il vice – sindaco e assessore all’ambiente Simone Calamai – La previsione per il 2019 è di avere meno 3 mila tonnellate in meno di rifiuti indifferenziati, il che si traduce in 300 mila euro di costi in meno sul servizio di igiene urbana, pur rispondendo con 200 mila euro in più sul fondo svalutazione crediti che copre i costi del non riscosso. Tutto ciò comporterà un vantaggio per le famiglie e le imprese del territorio, che si vedranno riconosciute in bolletta riduzioni della Tari rilevanti, pur a fronte di un sistema tariffario pressoché invariato dal 2008». Dunque, è diminuita la quantità di rifiuti urbani prodotti sul territorio ( si è passati dai 607 kg pro-capite per abitante del 2017 ai 582 kg del 2018) e, dopo la partenza della deassimilazione nella zona industriale, è cresciuta la quantità e qualità dei rifiuti avviati alla raccolta differenziata. Tutto ciò ha portato ad una riduzione dei costi del servizio e dunque alla scelta dell’amministrazione comunale di una riduzione della tariffa per famiglie e imprese. La nota dolente in tutto ciò resta la quota del non – riscosso che però quest’anno scende da 7,8 a 7 milioni di euro, dove la parte del leone la fa sempre la Tari:« Purtroppo fin tanto che non si riforma questo sistema fiscale e non ci si decide a mettere le tasse comunali sulla bolletta dell’energia elettrica, i Comuni si troveranno sempre in grave difficoltà a recuperare il non riscosso. – spiega il sindaco Lorenzini – Se come amministrazione avessimo a disposizione i 7 milioni che abbiamo l’obbligo di accantonare sul Fondo crediti dubbia esigibilità ( quest’anno abbiamo accantonato 1,53 milioni di euro) avremmo avuto una notevole capacità in più di fare investimenti sul territorio. L’adozione del nuovo sistema di recupero crediti, con la prima lettera per le imprese che vale come messa in mora, ci ha comunque aiutato a far rientrare nelle casse comunali importanti risorse».

Le spese per investimenti rappresentano una parte significativa del bilancio di previsione 2019 con 5, 4 milioni di euro ( più tre milioni rispetto al 2018). La componente più rilevante è indubbiamente quella relativa al nuovo centro cittadino PIU, i cui interventi – nel triennio 2018 -2021- ammontano a 3,7 milioni di euro.« Solo negli ultimi due anni il Comune di Montemurlo è riuscito a intercettare oltre 4 milioni di finanziamenti pubblici su progetti presentati.- spiega l’assessore Calamai – Tra gli interventi più importanti che porteremo avanti c’è la manutenzione e riqualificazione della rete viaria per la quale abbiamo previsto 250 mila euro di fondi propri e 330 mila di fondi, proventi della vendita dell’ex scuola di Bagnolo. C’è poi la concretizzazione degli interventi di ampliamento degli impianti sportivi con i fondi del Coni (palestra di Oste e campo da beach volley a Bagnolo) o ancora la riqualificazione di alcune aree verdi con l’inserimento di nuovi giochi come in via Toti a Oste e in via Bramante a Bagnolo con 40 mila euro».

Tra gli altri capitoli di spesa maggiormente rilevanti, il bilancio di previsione 2019 investe sulle politiche socio-sanitarie con un aumento della spesa di 200 mila euro, passando dai 2,4 milioni del 2018 ai 2,6 milioni del 2019. «Ogni utente è una storia a sé e diventa complesso parlare in generale dei servizi socio sanitari – dice l’assessore al sociale Luciana Gori – Nell’ultimo periodo sono aumentate le necessità di servizi di assistenza domiciliare per gli anziani e per far fronte a situazioni molto delicate di donne maltrattate con figli minori che sono state sistemate in varie strutture, anche fuori regione (a novembre 2018 abbiamo fatto una variazione al bilancio di 95 mila euro). C’è poi tutto il fronte dell’emergenza alloggiativa. Ogni anno diamo contributi per l’affitto a cento famiglie, contribuiamo al pagamento delle utenze a 80 famiglie e seguiamo direttamente attraverso il contributo regionale “Scanso sfratto” circa 10 famiglie all’anno che rischiano di finire fuori casa per morosità incolpevole». Infine l’assessore Gori si sofferma sul problema del Decreto Sicurezza le cui conseguenze cadranno direttamente sulle casse comunali:«Ci troveremo a seguire come politiche sociali persone che hanno permessi speciali o per cure che non possono rimanere nei Cas né nello Sprar, ma che avranno bisogno comunque di assistenza sanitaria e alloggiativa e che quindi saranno a carico dei nostri servizi».L’ultima nota dell’assessore Gori riguarda il reddito di cittadinanza:«Attraverso il Rei, il reddito di cittadinanza, a Montemurlo sono seguite 40 persone che, attraverso i servizi sociali, sono accompagnate in un percorso per uscire dalla condizione di povertà. Questa misura però è in scadenza e probabilmente le persone faranno richiesta per il reddito di cittadinanza: ma mi domando come faranno i navigator dei Centri per l’impiego a gestire queste situazioni senza l’ausilio dei servizi sociali territoriali che conoscono le varie situazioni di marginalità».