“Fa piacere vedere che adesso anche il Pd si è accodato alle nostre posizioni per quanto riguarda i militari in città. Una visione un po’ troppo intermittente. Su un tema importante e fondamentale come quello della sicurezza non si dovrebbe cambiare idea solo in base a quale parte politica sta al governo”. E’ un ironia volutamente pungente quella di Alessandro Giugni, capogruppo in consiglio comunale di Energie per l’Italia, dopo aver letto i commenti del sindaco Biffoni e di molti esponenti del Pd sulla decisione presa dal Ministero dell’Interno di voler richiamare i militari presenti a Prato. “Nel 2009 fu proprio la giunta Cenni a battersi con forza per ottenere questo importante presidio del territorio – gli fa eco Rita Pieri, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale -. Ricordo che ad accogliere i militari non c’era nessuno di quella che allora rappresentava l’opposizione. Anzi, ci accusarono di voler militarizzare la città” . Il provvedimento è operativo da oggi, lunedì 25 febbraio, e punta a spostare i contingenti fuori dalla Toscana, in città dove le esigenze sarebbero maggiori. “I militari a Prato servono e sono sempre serviti, indipendentemente da chi governa l’Italia o sul nostro territorio e da quale bersaglio si è deciso di attaccare in campagna elettorale – tuonano ancora Pieri e Giugni -. Se in questi anni gli esponenti del Pd avessero espresso un parere diverso e soprattutto avessero lottato per farli rimanere, forse adesso i militari non sarebbero stati richiamati. Il bene della città e dei cittadini deve venire sempre avanti a tutto, non solo quando torna comodo per fare propaganda politica”.