Il Tar della Toscana ha respinto la domanda cautelare della Daf Costruzioni stradali, l’azienda capofila del raggruppamento di imprese prima vincitrici del bando della demolizione dell’ex ospedale, poi escluse dalla Asl Toscana Centro per i problemi sul casellario giudiziale di una delle ditte subappaltatrici, non comunicati in sede di presentazione dell’offerta e scoperti nel corso delle verifiche di legge. I ricorrenti avevano chiesto al Tar di essere riammessi alla gara da 5,6 milioni di euro. Nel merito, i giudici amministativi si esprimeranno il prossimo 10 aprile, ma nella sentenza di ieri che ha respinto l’istanza cautelare, è già ravvisato, ad una “prima sommaria delibazione, che il ricorso appare infondato”, alla luce di precisi articoli del Codice degli Appalti.
Era stata proprio la Asl, stazione appaltante, a seguito dell’aggiudicazione provvisoria, a scoprire una falsa dichiarazione da parte di una ditta di subappalto indicata nell’offerta. Un vizio che ha spinto la Asl a presentare denuncia all’autorità giudiziaria e all’autorità nazionale anticorruzione, oltre che a scorrere la graduatoria e ad avviare la verifica dei requisiti della seconda classificata: la lucchese Del Debbio, assieme a Ciclat Val di Cecina e Gruppo Sei srl. La loro offerta aveva ottenuto dalla commissione di gara un punteggio tecnico migliore di Daf, ma aveva scontato il ribasso esiguo del 18,57%.
Se le verifiche sul possesso dei requisiti dei secondi in graduatoria, giunte a buon punto, avessero esito positivo, la Asl procederebbe a questo punto con l’aggiudicazione definitiva, senza attendere il pronunciamento di merito del Tar. L’avvio dei lavori di abbattimento del Misericordia e Dolce potrebbe essere dunque questione di settimane. Nei prossimi giorni sarà chiesto ufficialmente a Daf Costruzioni stradali di portar via dall’area di cantiere la maxi-ruspa fatta giungere anticipatamente per motivi logistici: le spese di custodia e spostamento del mezzo, secondo accordi scritti fra le parti, spettano alla ditta.
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