“I piccoli Comuni sono il vero cuore del Paese reale per questo il loro grido d’allarme non deve restare inascoltato dal Governo e dal Parlamento”. Primo Bosi (sindaco di Vaiano) e Giovanni Morganti (primo cittadino di Vernio), di ritorno da Montecitorio dove ieri, con altri seicento sindaci, hanno partecipato all’incontro sui Beni comuni – alla presenza dei presidenti Roberto Fico e Giuseppe Conte – non fanno tanti giri di parole. “Dai piccoli Comuni arriva un grido d’allarme e di grande preoccupazione – mettono in evidenza – Le nostre amministrazioni restano soffocate dai vincoli di una burocrazia che le penalizza pesantemente e dalla mancanza di risorse che colpisce le nostre comunità in modo grave e ingiusto. Indipendentemente dall’appartenenza politica i sindaci dei piccoli Comuni la pensano tutti nello stesso modo”.
Ieri a Montecitorio un accorato appello sulle condizioni di assoluta sofferenza delle piccole comunità è arrivato proprio da Massimo Castelli, coordinatore nazionale Anci Piccoli Comuni. “Con orgoglio indosso oggi la fascia tricolore ma al braccio porto il lutto – ha affermato – perché voglio testimoniare in quest’aula che, ogni giorno, un piccolo paese della nostra Italia muore a causa dello spopolamento”. “I Beni comuni – ha aggiunto, rifacendosi al titolo dell’incontro – sono le acque, l’ambiente, le risorse naturali, l’Italia rurale dei borghi, degli alpeggi, l’Italia dei pastori sardi, che noi rischiamo di perdere per sempre. Senza cittadini – ha concluso– non si tutelano i beni comuni, le acque, l’ambiente e i territori rurali. Se perdiamo questa Italia perdiamo pezzi identitari della Nazione”.
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