Ex Canovai, fine anno a casa per le famiglie evacuate. Realizzato un bypass attraverso il campo sportivo FOTO
La promessa del Comune di Vaiano è stata mantenuta: le tre famiglie evacuate dopo il crollo dell’ex Canovai hanno potuto far rientro nelle loro case nel pomeriggio del 31dicembre per trascorrere il Capodanno con tranquillità, dopo che nei giorni scorsi avevano trovato accoglienza nelle abitazioni di parenti e amici.
Il sindaco Primo Bosi, nonostante le difficoltà legate ai giorni di festa, ha cercato in tutti i modi di risolvere il problema. “Siamo riusciti a individuare un accesso alternativo alle abitazioni attraverso il campo sportivo della Brigliese che ringrazio per la grande disponibilità dimostrata – spiega Bosi – è stato creato una sorta di bypass che attraverso una scala temporanea dà la possibilità di accesso alle abitazioni. Il pericolo di ulteriori crolli e quindi la mancanza di sicurezza non permette al momento l’ingresso da via Nuti”.
Intanto si cerca di non perdere tempo sul fronte della messa in sicurezza dell’edificio. Il 31 mattina c’è stato un sopralluogo all’ex Canovai – a cui ha partecipato anche il sindaco – dei proprietari dell’immobile con i professionisti e la ditta incaricati dell’intervento di messa in sicurezza. Domani ci sarà un nuovo incontro dei tecnici dei proprietari con i responsabili degli uffici comunali per stabilire tutti i dettagli operativi dei lavori che con tutta probabilità partiranno all’inizio della prossima settimana.
Il primo step di lavori riguarderà la messa in sicurezza e la risoluzione delle criticità più evidenti, il sindaco Bosi ha richiesto alla proprietà oltre all’intervento tampone un piano per la sicurezza complessiva dell’immobile. Del resto il Comune di Vaiano è intervenuto ripetutamente presso la proprietà dell’ex Canovai chiedendo con un’ordinanza e una serie di comunicazioni di provvedere a effettuare i lavori di messa in sicurezza.
L’ex Canovai
All’ex Canovai hanno lavorato generazioni di vaianesi. Il Macchinone, come veniva chiamato, era un grande lanificio a ciclo completo fondato nell’Ottocento da una famiglia di imprenditori inglesi, gli Alphandery. La sua storia è stata ricostruita dall’architetto Giuseppe Guanci, esperto di archeologia industriale.
A fine secolo viene acquisito da Vincenzo Cangioli, già proprietario di una storica fabbrica in via Pomeria a Prato. Alceste Cangioli dopo una fase di crisi la rilancia a partire dagli anni Venti. Vengono fatti lavori importanti di ristrutturazione con l’utilizzo assolutamente innovativo del cemento armato.
L’intervento di ampliamento fu progettato addirittura da Pier Luigi Nervi che utilizza la modernissima copertura a shed, con lo schema a telaio e solai inclinati. La fabbrica nel 1940 venne poi ceduta all’imprenditore Roberto Canovai.