23 Gennaio 2019

Esposto in procura del Movimento 5 Stelle: “Privilegi per la compagna del sindaco”


Privilegi alla compagna del sindaco concessi dall’amministrazione comunale. È la denuncia del Movimento 5 Stelle, che solleva il caso e annuncia di aver depositato in proposito un esposto in procura affinchè sia valutata la sussistenza di un’ipotesi di reato. I consiglieri pentastellati La Vita, Capasso e Verdolini hanno agito dopo aver raccolto diverse segnalazioni da parte di agenti della polizia municipale. La vicenda riguarda l’assegnazione della compagna di Biffoni, Lucia Corsetti, che è agente di polizia municipale, presso mansioni di ufficio anziché su strada, al termine del periodo di allattamento dei figli. Durante la gravidanza, come previsto dalla legge per la tutela della maternità e al pari delle colleghe, l’agente è stata tolta dal servizio operativo su strada ed assegnata temporaneamente ad un ufficio dove non ci fossero rischi o contatti con l’utenza.
“Per accedere ai posti interni, cioè lavorare in un ufficio o in una squadra specialistica – scrivono i consiglieri el Movimento 5 stelle – a parte il temporaneo passaggio durante la gravidanza e l’allattamento, per accordi sindacali interni occorre avere 8 anni di anzianità e vincere una selezione interna quando viene messa a bando. Ad oggi la compagna di Biffoni pur avendo concluso da tempo il periodo delle prima maternità, non è stata fatta rientrare al servizio operativo su strada ma risulta ancora impiegata in ufficio, senza avere l’anzianità di servizio e senza aver partecipato nè vinto alcun bando interno”.

Il Movimento 5 Stelle ha presentato una interrogazione a risposta scritta alla quale ha risposto il comandante della polizia municipale Andrea Pasquinelli. Quest’ultimo il 28 marzo 2015 respinse la richiesta di reintegro nei servizi su strada avanzata dalla compagna del sindaco alla fine del periodo di maternità. “La particolare situazione familiare in cui Ella si trova – rispose il comandante della polizia municipale – non consentirebbe, a parere del sottoscritto, di operare con la serenità ed il distacco indispensabili al buon andamento del servizio. Nello svolgimento di ogni attività d’istituto, infatti, la S.V. Si troverebbe esposta al rischio di un’indesiderata sovraesposizione e di polemiche pretestuose, che potrebbero influire negativamente sulla valutazione dell’atteggiamento da assumere nell’occasione”.

Nel rispondere all’interrogazione dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, Pasquinelli aggiunge che la gestione del personale è riservata alla competenza dirigenziale e che le responsabilità e le decisioni su questioni organizzative e operative sono di competenza esclusiva del comandante. “Accordi sindacali interni, ormai datati e peraltro superati dalla normativa vigente in materia di personale – scrive Paquinelli – prevedevano in passato che per i trasferimenti alle unità interne e specialistiche si dovessero possedere 8 anni di anzianità”. Un criterio – fa sapere il comandante della polizia municipale – che è stato seguito “quando possibile” e che “numerosi” sono stati i casi in cui per “esigenze organizzative” a seguito di valutazioni di esclusiva competenza del dirigente/comandante, tale criterio non è stato rispettato.

Motivazioni che non hanno soddisfatto il Movimento 5 Stelle: “Tutto ciò a nostro avviso non è sufficientemente esaustivo come giustificazione di questa situazione, visto che il Sindaco stesso non è considerato a rischio, potendo tranquillamente passeggiare per la città senza l’uso di scorta. Ciò posto – continuano La Vita, Capasso e Verdolini – non si capisce su quali basi dovrebbe essere a rischio la sua compagna, che tra l’altro, in qualità di agente di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza è a tutti gli effetti un Pubblico Ufficiale e quindi in grado di difendersi da eventuali “polemiche pretestuose”. Inoltre, se si fosse davvero ritenuto rischioso far lavorare l’agente su strada, per lei e per l’immagine del Comando, l’agente ed il Comando potevano chiedere un suo temporaneo trasferimento nei comuni limitrofi, come Montemurlo o Vaiano. Tutto ciò non è rispettoso delle colleghe madri che ogni giorno prestano servizio su strada, e a nostro avviso può rappresentare un privilegio illegittimamente concesso alla compagna del sindaco. Riteniamo che in questa città debbano invece sparire privilegi e clientelismi e debba tornare una politica dell’etica e della trasparenza”.

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