23 Gennaio 2019

Arresto imprenditore cinese, Rossi: “La Regione mantiene il suo impegno contro lo sfruttamento”. Frecciate dall’opposizione


Plauso unanime da parte della politica e dei sindacati alla Procura e ai Carabinieri per l’operazione che ha portato all’arresto di un imprenditore cinese di 39 anni, titolare di una ditta di confezioni del Macrolotto Zero, accusato di sfruttare di 21 connazionali. “Un’operazione importante che ha permesso, forse per la prima volta in Italia, di applicare l’articolo 603 bis del codice penale che estende al datore di lavoro le norme sul caporalato” commenta il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che si dice orgoglioso del progetto Lavoro Sicuro. L’indagine, infatti, è partita a seguito di un controllo condotto dagli ispettori dell’Asl. “La Regione Toscana mantiene il suo impegno nel contrastare lavoro nero, dormitori e caporalato, proprio per questo il piano straordinario andrà a avanti fino al 2020 e diventerà strutturale” chiosa Rossi.
Dal settembre del 2014 al 31 dicembre 2018 – lo ricordiamo – sono state ispezionate 11.583 imprese nell’ambito del progetto Lavoro Sicuro, dando luogo a quasi 5.500 comunicazioni di reato e a 464 sequestri. La situazione è nel tempo migliorata – fa sapere la Regione – con le notizie di reato che sono passate dal 54,8% al 34,8%.
Anche la segreteria provinciale della Lega loda l’operato della Procura e dei Carabinieri, ma non manca di puntare in dito contro l’amministrazione comunale, accusandola di “‘inerzia” sui temi della sicurezza. “Oggi, purtroppo, siamo di fronte ad un sistema all’interno del quale numerose aziende lavorano e si arricchiscono con l’illegalità”. Carroccio già proiettato nella prossima campagna elettorale per le amministrative: “Quando saremo al governo della città, interverremo in modo risoluto e concreto affinché questo fenomeno sia stroncato una volta per tutte”.
Serviva un segnale forte ed è arrivato. Ne è convinto anche Aldo Milone, di Prato Libera e Sicura. “Finalmente un provvedimento restrittivo nei confronti di titolari di aziende cinesi che sfruttano” afferma Milone, che non risparmia una frecciata a sindacati, Regione e giunta Biffoni per aver ignorato per anni il problema.
E dal mondo sindacale si registra l’intervento di Massimiliano Brezzo, segretario della Filctem di Prato e di Pistoia, che in più di un’occasione aveva sollecitato l’applicazione delle leggi esistenti per contrastare il fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori. “Quanto provato in questa indagine, grazie alle telecamere, è da anni la condizione di sfruttamento alla quale sono sottoposti migliaia di lavoratori di ogni etnia” commenta Brezzo. “Adesso aspettiamo che il ministro Di Maio ci convochi per far diventare ordinaria l’applicazione delle leggi” conclude Brezzo.