“Per anni abbiamo denunciato il sistema di business che si era venuto a creare dietro l’accoglienza in Italia, oggi varie indagini come quella di Prato ci danno ragione”. A dirlo è il referente nazionale per la Provincia di Prato della Lega, Andrea Recaldin, in merito all’inchiesta della procura di Prato sulla gestione di 8 centri di accoglienza straordinaria per richiedenti asilo, situati a Prato, Carmignano e Poggio a Caiano, che ha fatto scattare gli arresti domiciliari per la presidente del consorzio Astir Loretta Giuntoli e l’interdizione dalla professione per 9 mesi di Roberto Baldini e Alberto Pintus della cooperativa Humanitas. A Recaldin si unisce la segretaria provinciale della Lega, Patrizia Ovattoni, che definisce “vergognoso, ingiusto e sleale gestire fuori regola sistemi in cui vengono utilizzati i denari dei contribuenti”.
“Anche grazie alla legge Taglia-business presentata e fatta approvare da Fratelli d’Italia emergono finalmente le porcherie che accadono nei centri per immigrati” rincara la dose il deputato di Fratelli d’Italia, Giuseppe Donzelli. Anche il Movimento 5 Stelle dice basta al business dell’immigrazione, auspicando che “si vada fino in fondo con le indagini per arrivare ad individuare ogni eventuale responsabile”. La consigliera comunale pentastellata, Silvia La Vita, fa sapere di aver già chiesto la convocazione urgente della Commissione controllo e garanzia “per capire cosa accadrà alle strutture e ai richiedenti asilo ospitati, oltre che ai servizi del Comune di Prato in gestione al Consorzio Astir”.
Il vicesindaco Simone Faggi ribatte e parla di “strumentalizzazione politica fine a sé stessa, per prendere due voti in più”. “In questo momento la cosa principale è tutelare e difendere un patrimonio importante del nostro territorio, che è il mondo cooperativo nella sua globalità, di cui fa parte anche il Consorzio Astir” sottolinea Faggi. “Si parla di centinaia di lavoratori e famiglie che tutti i giorni prestano servizio alla città in modo adeguato e dignitoso. Se qualcuno ha sbagliato ne pacgherà le conseguenze, ma attenzione alle dichiarazioni che si rilasciano alcune delle quali le trovo davvero irresponsabili” conclude Faggi.
Sulla vicenda intervengono attraverso due rispettive note anche i sindaci di Poggio a Caiano, Francesco Puggelli, e di Carmignano, Edoardo Prestanti. Entrambi sottolineano l’importanza del rispetto delle regole e della legalità come punto cardine dell’accoglienza. I due sindaci esprimono massima fiducia e disponibilità nei confronti degli inquirenti, affinché venga fatta luce sulla vicenda, ma dicono no alla strumentalizzazione politica. Attaccare un Comune o un Sindaco ha davvero poco senso – sostengono in sostanza Puggelli e Prestanti – visto che i Centri di Accoglienza Straordinaria sono gestiti direttamente dal Ministero degli Interni attraverso le Prefetture locali.