22 Dicembre 2018

Da Prato a Rondine per diventare messaggeri di pace. La testimonianza dei ragazzi sostenuti dalla Fondazione Cassa di Risparmio


Un anno di studio, di amicizia e di confronto con ragazzi provenienti da tutta Italia – e dal resto del mondo – poi il ritorno a Prato per restituire alla loro comunità quanto di buono hanno imparato frequentando il Quarto Anno Liceale d’Eccellenza a Rondine, la cittadella della pace in provincia di Arezzo.
Sono otto le ragazze e i ragazzi pratesi che, con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Prato, hanno potuto vivere questa esperienza impegnativa ed entusiasmante, nella cittadella fondata dal professor Franco Vaccari, dove giovani provenienti da paesi del mondo in conflitto imparano la difficile arte della convivenza e del rispetto reciproco attraverso la pedagogia del confronto.
Stamani alcuni di loro hanno raccontato la loro avventura e affidato il loro bel messaggio alla città per non rimanere prigionieri dei conflitti e impegnarsi per nuove relazioni tra persone. Presenti Benedetta Bettazzi, Amine Arraga, Benedetta Fanfani, Luisa Guan, Benedetto Mucci, Roberto Jiang e Benedetta Scrima. Con loro il presidente della Fondazione, Franco Bini, i vicepresidenti Giammarco Piacenti e Stefano Betti, i consiglieri don Marco Pratesi e Luigi Scrima e il segretario generale Paola Spadoni.
“Rondine non è un’utopia, un’esperienza concreta come questa conta più di tante parole – ha detto il presidente Bini – Le testimonianze di questi ragazzi ci dicono che c’è un futuro possibile e migliore per Prato”.
“Rondine ti sbatte in faccia la realtà, ti insegna la forza della diversità e del dialogo e a superare noi stessi per andare oltre la parola nemico e trovare sempre una possibilità nell’altro. A Prato e ai pratesi auguriamo che le diversità vengano sviluppate come grande possibilità per il futuro”, hanno sottolineato i ragazzi di Rondine.

 

Da quattro anni la Fondazione Cassa di risparmio di Prato sostiene attraverso borse di studio gli studenti delle scuole pratesi che scelgono di seguire il Progetto Quarto Anno Rondine. In queste settimane i protagonisti pratesi del Quarto anno, sono impegnati a diffondere il progetto nelle scuole e a sostenere la ricerca di nuovi candidati per il prossimo anno a Rondine, attraverso incontri nelle scuole. Per partecipare e accedere ai contributi a sostegno degli studenti è necessario iscriversi tramite il bando reperibile nel sito. La preselezione è aperta fino al 7 gennaio 2019. La formalizzazione dell’iscrizione con la documentazione richiesta dovrà pervenire entro il 4 marzo 2019.
Ma in cosa consiste il progetto? Da qualche anno lo Studentato Internazionale è affiancato al progetto Quarto Anno Liceale d’Eccellenza, una originale opportunità educativa, formativa e di studio, riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e rivolta a 30 diciassettenni selezionati da tutte le regioni italiane. I ragazzi frequentano la classe quarta nel borgo di Rondine a fianco dei giovani di tutto il mondo, sperimentano la concretezza dell’intercultura e sono protagonisti di percorso formativo che fornisce loro gli strumenti necessari per sviluppare un progetto di ricaduta sociale una volta tornati nel loro territorio.
Grazie al confronto con gli studenti della World House, ovvero giovani provenienti da luoghi di conflitto di tutto il mondo che hanno scelto di impegnarsi per la costruzione della pace, i diciassettenni riescono infatti a comprendere la complessità della realtà mondiale. Attraverso il “Percorso Ulisse” diventano nuovi cittadini: consapevoli e responsabili, nonché pronti a impattare sulla realtà che li circonda.
Lo scorso 10 dicembre il metodo Rondine è stato presentato alle Nazioni Unite in occasione del settantesimo anniversario della Dichiarazione di Diritti dell’Uomo. All’Onu Christine e Gal, una palestinese e una israeliana, hanno presentato Leaders for peace, la campagna globale triennale di Rondine, che contiene la richiesta agli Stati membri delle Nazioni Unite di inserire l’educazione ai diritti umani nei sistemi di istruzione nazionali e di sottrarre una cifra simbolica del proprio bilancio per destinarla a borse di studio per futuri leader di pace.