Prato perde dieci posizioni e si colloca al 59° posto fra le 110 province italiane nella classifica Qualità della vita 2018 stilata dal quotidiano Italia Oggi e da Università la Sapienza di Roma. Nove i macro-ambiti analizzati: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Per ciascuno di questi ambiti sono stati valutati alcuni indicatori e stilate classifiche nazionali. A pesare in negativo sono i dati relativi alla sicurezza, che vede Prato al 96° posto (sulla base di dati Istat 2016), e alla sanità, dove siamo collocati all’81° posto, sulla base di dati aggiornati al 2013, relativi a sottodimensionamento di posti letto, medici ospedalieri, infermieri e apparecchiature diagnostiche. Negativi anche gli indicatori di disagio sociale, in forte aumento: se lo scorso anno Prato si trovava al 28esimo posto, quest’anno scende di quasi 20 posizioni, al 47esimo posto. Crescono i suicidi: otto casi ogni 100 mila abitanti rappresentano il 79°esimo risultato in questa triste graduatoria e anche il tasso di ospedalizzazione per disturbi psichiatrici – 3,49 per mille abitanti – è alto e molto peggiore dello scorso anno (si è passati dalla 32° alla 60° posizione). Sono tante le morti per tumori (29,57 ogni 100 decessi) che pongono Prato al 94esimo posto (la più virtuosa, prima in classifica, è Isernia con il 21,48% di morti per tumore). Positiva invece la fotografia che riguarda gli incidenti stradali, che non sono pochi ma provocano un numero di morti e feriti relativamente basso: il dato pratese è il sesto migliore in Italia.
Buoni gli indicatori demografici, che nel complesso pongono Prato al decimo posto nazionale: male la densità demografica (104esimo posto a causa di una città grande in una provincia piccola); bene la natalità (decimo posto a livello nazionale con 8,29 nati vivi ogni mille residenti) e il numero di componenti medi di una famiglia: a Prato sono 2,47 (diciannovesimo posto, prima provincia del centro-nord, dopo 18 province del meridione).
Per quanto riguarda la macro-area affari e lavoro Prato è 30esima, sorretta dal primato nazionale nel numero di imprese registrate per 100 mila abitanti, un dato che però è annacquato dall’ampio turnover (108esimo posto per imprese cessate ogni 100 imprese attive), dall’esiguo numero di start up e piccole e medie imprese innovative (con 56 aziende di questo tipo su 100mila ditte registrate, siamo soltanto al 90esimo posto sulle 110 province italiane) e dall’importo medio dei protesti per abitante (58esima posizione). Abbastanza positivi i piazzamenti per quanto riguarda tasso di occupazione e disoccupazione (45esimo e 40esimo posto, laddove, come sempre, le prime posizioni rappresentano le realtà più virtuose).
Per quanto riguarda l’ambiente, Prato è a metà classifica, in 58° posizione, nel gruppo di province caratterizzate da “qualità ambientale scarsa”. Influiscono negativamente i 31 giorni di superamento della media mobile sulle otto ore di polveri sottili Pm 10 (fonte Istat 2016): in questa graduatoria siamo al 70° posto. Prato è in fondo alla classifica, 102esimo posto, anche per produzione di rifiuti urbani e per dispersioni nella rete idrica (88esimi nei dati Istat 2016). Bene i dati per auto circolanti ogni 100 abitanti (“soltanto” 61 vetture, 30° posto), verde pubblico (26° posto) potenza di pannelli fotovoltaici sugli edifici comunali (39° posto), piste ciclabili (40° posto), popolazione collegata a impianti di depurazione di acque reflue (39° posto). Vecchio il dato su percentuale di raccolta differenziata, fermo al 56% del 2014, mentre oggi si è arrivati a superare il 70%.
Sulla sicurezza (dati Istat 2016) la nostra provincia è peggiore soltanto ad altre 14 in Italia (fra cui Firenze, Pisa, Roma, Napoli, Milano e Bologna). Il 96esimo posto complessivo si spiega con i reati connessi al traffico di droga (terzultimi a livello nazionale), scippi e borseggi (335 ogni 100 mila abitanti, 95esimo posto), furti in appartamento (486 ogni 100 mila abitanti, valgono il novantesimo posto), altri furti (quartultimo posto), truffe e frodi informatiche (82esimo posto).