Il consiglio comunale di Montemurlo, nel corso dell’ultima seduta, ha approvato l’adozione del Piano Operativo, che prenderà il posto del vecchio regolamento urbanistico. Il punto è passato con i voti favorevoli del Pd, astenuta Forza Italia. Un documento di importanza strategica per ridisegnare il volto del territorio e riqualificare o migliorare sensibilmente le funzioni e la qualità di vita delle tre principali frazioni del Comune, Montemurlo centro, Oste e Bagnolo. Ora i cittadini avranno due mesi di tempo per presentare eventuali osservazioni alle previsioni contenute nel piano, dopo di che a marzo 2019 l’atto ritornerà in consiglio comunale per la sua approvazione e adozione definitiva. L’amministrazione comunale, inoltre, a partire da gennaio prossimo, promuoverà una serie di incontri pubblici per illustrare nel dettaglio le previsioni contenute nel piano.
«Il nuovo piano operativo rimodella il territorio, promuove la qualità della vita, asseconda il cambiamento produttivo e le esigenze di sviluppo delle aziende, valorizza la nostra collina e le sue potenzialità di sviluppo. – sottolinea il sindaco Mauro Lorenzini – Montemurlo ha ormai abbandonato definitivamente la sua immagine di “periferia – dormitorio”, ma è oramai il distretto tessile per eccellenza e sempre più un Comune a misura di persona, dove esistono le condizioni per sviluppare un’attività produttiva (su 1 milione e mezzo di metri quadri di aree industriali, oltre il 97 % è occupato da imprese attive) e allo stesso tempo per metter su famiglia e vivere il tempo libero. Le aziende che abbiamo hanno un fatturato che dai 15 ai 100 milioni di euro, si tratta di aziende strutturate che come amministrazione abbiamo sempre cercato di aiutare con gli strumenti che abbiamo, Piano operativo compreso. Entro fine anno abbiamo notizia che la Marini industrie si trasferirà qui».
«Per rendere effettivamente realizzabili le previsioni contenute nel piano operativo e per migliorare il risultato finale delle trasformazioni previste, il Comune ha cercato di adottare le soluzioni rese possibili dalle nuove normative, in particolare attraverso il meccanismo della perequazione urbanistica che consente, ad esempio, di eliminare dalle zone residenziali edifici industriali, dando la posssibilità ai proprietari di ricostruire in altre zone del Comune più consone per quel tipo di attività». spiega l’assessore all’urbanistica, Giorgio Perruccio.
Tra le altre importanti previsioni, ci sono la mitigazione dell’impatto degli edifici ancora da costruire su via Rosselli (in particolare il piano prevede di poter realizzare una parte degli alloggi previsti in quest’area nella zona di Bagnolo) e il piano di riqualificazione paesaggistica del complesso di San Carlo sulla via Vecchia Montalese a Montemurlo, dove sarà migliorata anche la viabilità. In questo punto, infatti, saranno abbattuti alcuni vecchi edifici, oggi non più utilizzati, come la ex caserma dei carabinieri, dando così valore ad una bella corte di un pregevole complesso cinquecentesco, oggi nascosto dagli edifici fatiscenti; inoltre sulla via Montalese, in prossimità di Villa Alta all’incrocio con via Selvavecchia, è previsto l’ abbattimento dell’edificio che si trova sulla curva, migliorando così la sicurezza stradale. I volumi abbattuti saranno recuperati nella frazione del Mulino. Infine, importanti previsioni riguardano anche la frazione di Bagnolo, dove sarà valorizzata la vocazione turistico-ricettiva e sportiva dell’area. In particolare, in sede di co-pianificazione del Piano Operativo è stata approvata la proposta di ampliamento del complesso “Il Vivaio”.
Gli interventi nel dettaglio – Area centrale di Montemurlo– Con il Piano Operativo si registrano le modifiche apportate con il progetto PIU “m+m” finanziato con il PorFesr 2014-2020: vengono eliminate le previsioni previsioni di edifici residenziali, mantenendo solo quella di un edificio polivalente.
Intervento di Morecci -La revisione della pericolosità idraulica secondo i recenti indirizzi della Regione Toscana e la realizzazione di varie opere idrauliche hanno reso non più necessaria la cassa d’espansione prevista sul Funandola. Inoltre con il progetto “M+ M” nell’ex campo sportivo di via Rosselli, lo spostamento dell’asilo nido in zona Morecci hanno invertito le necessità pubbliche da perseguire con l’intervento, con la diminuzione dell’area destinata a divenire verde pubblico a favore della realizzazione delle due strade e dei parcheggi ad esse complementari. A questa riduzione delle quantità del verde, si accompagna una riduzione delle possibilità edificatorie, ma con una modifica sostanziale alle tipologie possibili, con l’indicazione di edifici bifamiliari a due piani.
Area centrale di Oste – Per rendere fattibile l’intervento di riqualificazione del grande edificio industriale, conosciuto come Fabbrica Rossa (vedi foto in evidenza), il piano ha previsto la delocalizzazione di una parte della superficie industriale fuori del perimetro urbanizzato. La rimanente superficie industriale, invece, sarà trasformata in edifici residenziali, commerciali e di servizi.
Piano Integrato d’Intervento della Bicchieraia – Il Piano Operativo conferma le attuali previsioni che prevedono la realizzazione di un centro di servizi posto su via Tagliamento e costituito da Residenza Sanitaria Assistenziale, housing sociale, asilo nido, centro di assistenza handicap, centro medico e di formazione. La sua realizzazione ed il completamento del percorso di fruizione delle aree pubbliche di Montale e Montemurlo con la realizzazione del ponte sull’ Agna, dovrebbero stimolare la trasformazione della fabbrica Wonder. Il PEEP centrale, non ancora utilizzato per le difficoltà finanziarie delle cooperative, potrebbe essere recuperato ad un intervento di edilizia residenziale pubblica.