C’è un’azienda nel distretto industriale montemurlese che da vent’anni aiuta la filiera tessile a promuovere e a certificare qualità, innovazione e sostenibilità. È la Lanartex di via Primo Maggio a Oste, il laboratorio fondato da Alessandro Iozzelli che si occupa, con competenza scientifica e passione vera, di analisi fisico-chimiche ed ecologiche su tutta la filiera (fibre, filati, tessuti, pelle, bottoni, cerniere, capi confezionati).
Una bella realtà che conta undici dipendenti con un’età media intorno ai 30 anni, tutti con un’alta professionalità. Alla Lanartex, infatti, lavorano solo periti tessili, laureati in chimica e biotecnologie e la maggioranza sono donne. « È una grande soddisfazione conoscere un’azienda come la Lanartex che ha scommesso sulla nostra realtà e che negli anni, grazie ad un’altissima professionalità, è diventata un punto di riferimento per la filiera tessile montemurlese e non solo», commenta il sindaco Mauro Lorenzini.
La Lanartex nasce dall’intuizione di Alessandro Iozzelli, che oggi gestisce l’azienda con la moglie Patrizia e il figlio Matteo:« Sono un perito tessile, poi laureato in chimica e ho fatto una lunga gavetta prima di aprire la mia azienda. – spiega Iozzelli – Nel 1995 sono entrato nel mondo dell’arredamento e mi sono specializzato nel jacquard, svolgendo consulenze per varie aziende, che sempre più spesso mi chiedevano anche test sui tessuti. Così mi sono reso conto che mancava un laboratorio che potesse rispondere a queste esigenze e nel 1998 ho fondato la Lanartex». Girando per i laboratori della Lanartex oggi si trovano macchinari di ogni tipo che effettuano prove e analisi fisico-chimiche ed ecologiche su tessuti, filati, capi confezionati, pellami, tessili per l’arredo ed accessori. Si testa la resistenza all’acqua e al vento agli strappi, alle lacerazioni, ai lavaggi di ogni tipo di tessuto ma si ricercano anche sostanze vietate e potenzialmente pericolose contenute nelle fibre. L’ultimo arrivato in casa Lanartex è poi il laboratorio che testa la reazione al fuoco dei tessuti, una prova particolarmente importante per i clienti che producono per il settore arredamento. Inoltre da due anni la Lanartex ha lanciato il marchio “Eco-path” con il quale fa ricerca e sviluppo: « Alla base del made in Italy e della qualità ci deve essere il controllo- continua Iozzelli- Troppo spesso le aziende che producono per i grandi brand devono adeguarsi a standard imposti e firmano capitolati o schede tecniche in maniera erronea o frettolosa senza preoccuparsi delle conseguenze. Per questo abbiamo ideato un percorso personalizzato che unisce qualità e sviluppo, che prevede anche la formazione di “eco-manager”. Ci occupiamo cioè di andare nelle aziende a formare delle figure che siano in grado di decifrare capitolati e standard di qualità e sostenibilità imposti dai grandi marchi». Soddisfazione anche per l’assessore all’ambiente Simone Calamai, che dice: « La Lanartex dimostra ancora una volta che il distretto montemurlese è riuscito a coniugare sviluppo, qualità e sostenibilità ambientale. Un’azienda con uno straordinario patrimonio di competenze umane e tecniche – scientifiche, che scommette sui giovani, e che rappresenta un valore aggiunto per tutta la filiera tessile e non solo».