Gida presenta la VIA per il nuovo mini-termovalorizzatore di Baciacavallo: investimento da 34 milioni. Prevista anche la copertura di alcune vasche
Gida ha presentato alla Regione Toscana la procedura di Valutazione impatto ambientale per la costruzione del nuovo impianto di smaltimento dei fanghi, che sostituirà l’attuale inceneritore di Baciacavallo. Il progetto prevede anche il completo ammodernamento dell’impianto di depurazione, con l’introduzione della tecnologia a cicli alternati e la copertura delle vasche di equalizzazione, soluzioni che oltre a migliorare l’efficienza complessiva porteranno ad una riduzione stimata del 30% degli impatti olfattivi. La nuova filiera di smaltimento dei fanghi, ispirata ai principi dell’economia circolare e in grado di minimizzare l’impatto ambientale, è composta da digestione anaerobica, essiccamento e smaltimento della parte residua attraverso termovalorizzazione. Le prime due fasi del trattamento ridurranno di due terzi i volumi di fanghi da avviare a combustione: in questo modo la massa di emissioni al camino viene ridotta di oltre il 50% rispetto alla situazione attuale (si passerà dalle 20.000 tonnellate annue di materia da incenerire a meno di 10.000 tonnellate). Con il nuovo mini-termovalorizzatore saranno inoltre diminuite dal 20 al 70% le emissioni di tutti gli inquinanti, già adesso ampiamente al di sotto dei limiti di legge.
Durante il processo di digestione anaerobica sarà inoltre prodotto biogas, che verrà successivamente trasformato, tramite cogeneratori, in energia elettrica e termica. I nuovi sistemi permetteranno una copertura del 90% del fabbisogno dei consumi elettrici, con un risparmio economico stimato in bolletta di 2,9 milioni di euro l’anno. Il progetto complessivo di rinnovamento dell’impianto di Baciacavallo prevede un investimento da parte di Gida di circa 34 milioni di euro, con tempi di ritorno inferiori ai 9 anni.
Il cronoprogramma dell’intervento, a decorrere dalla concessione delle autorizzazioni (l’iter autorizzativo durerà presumibilmente un anno), fissa il completamento delle opere in 3 anni e mezzo. I lavori inizieranno dall’adeguamento della linea acque e fanghi, mentre la costruzione del nuovo mini-termovalorizzatore, che sorgerà nell’area limitrofa all’attuale camino, sarà successiva, a partire dal secondo anno di cantiere.
Con il supporto dei tecnici Gida, hanno lavorato alla progettazione del nuovo impianto alcuni tra i professionisti più esperti in materia a livello nazionale e internazionale: lo studio svizzero TBF ha curato il mini-termovalorizzatore; Ingegneria e Ambiente si è occupata del revamping della linea acqua, mentre Ecol Studio ha coordinato gli studi per la procedura di Via. Il progetto architettonico è stato invece predisposto dallo studio tecnico associato Tiradritti e Bettazzi.
L’intervento previsto da Gida sarà illustrato ai cittadini nel corso di un incontro pubblico che si terrà stasera, lunedi 15 ottobre alle ore 21, presso la parrocchia delle Fontanelle, alla presenza del sindaco di Prato Matteo Biffoni, del presidente di Gida Alessandro Brogi e del direttore generale Simone Ferretti.
“Il rinnovamento dell’impianto di Baciacavallo – spiega Simone Ferretti – consentirà di risolvere le attuali criticità: una capacità insufficiente a coprire per intero il fabbisogno di fanghi da trattare, con aumento di costi economici e ambientali legati al trasporto su gomma presso altri impianti fuori regione; la necessità di interventi costanti di manutenzione conservativa all’attuale inceneritore, in funzione dal 1981; oltre al mancato efficientamento energetico complessivo. La nuova filiera è stata progettata seguendo i principi dell’economia circolare, quei principi per i quali Prato si è resa unica nel mondo ed è stata sempre innovativa per vocazione naturale”. “Il progetto dedica grande attenzione all’inserimento nel contesto urbano e alla mitigazione ambientale, con accorgimenti tecnici che vanno incontro alle esigenze manifestate dai cittadini, come la copertura delle vasche di equalizzazione” afferma il presidente Alessandro Brogi, che aggiunge: “Il nuovo impianto garantirà l’indipendenza operativa di Gida e porterà benefici alla città di Prato per i prossimi 30 anni”.