28 Agosto 2018

Nuovo Piano operativo: ecco gli interventi che i privati potranno effettuare con meno burocrazia


Piano operativo, parte il rush finale prima dell’adozione definitiva. Il documento di sintesi che definisce le politiche di governo del territorio approderà in consiglio comunale il 17 settembre, al termine di un lungo percorso partecipativo che ha visto l’amministrazione all’ascolto delle proposte di cittadini, associazioni e professionisti. L’adozione del Piano operativo – ex Piano regolatore – è preceduta da due settimane di discussione in commissione Urbanistica, dove saranno passati al vaglio i vari aspetti. Uno di questi tocca molto da vicino i cittadini, nelle possibilità di intervento che essi stessi avranno sul territorio circostante e sulle loro proprietà. “Prima di tutto il Piano operativo è uno strumento che semplifica le procedure – spiega Massimo Carlesi, presidente della commissione Urbanistica -; un privato cittadino che vuole ristrutturare la propria casa, magari la classica abitazione su due piani con la soffitta, può spostare i solai e utilizzare il sottotetto creando un nuovo piano. Chi ha quella che a Prato viene chiamata “baiadera”, ovvero la casa a un piano tra due case più alte, potrà fare un piano in più e allinearsi in gronda agli uffici confinanti. O, per esempio, ci sarà la possibilità di utilizzare il Piano operativo per trasformare il piccolo laboratorio artigianale vicino casa in un appartamento. Il cambio di destinazioni d’uso, insomma, sarà più semplice e i percorsi burocratici più snelli”.

Il nuovo Piano operativo riserva un’attenzione particolare agli spazi verdi, sia pubblici che privati. Rispetto al passato è aumentata la dotazione di verde nei parcheggi, limitando nella loro realizzazione il consumo di suolo: ogni 5 stalli c’è l’obbligo di farne uno verde e alberato. Anche per le demolizioni di edifici residenziali e industriali, è prevista una riduzione delle superfici edificate a favore di quelle scoperte e, appunto, dedicate al verde. “Se si abbatte un edificio residenziale – continua Carlesi -, dovrà rimanere un 40% di superficie scoperta, di cui almeno il 30% dovrà essere destinato ad alberatura. Se si abbatte un edificio industriale, direzionale, commerciale o ricettivo, dovrà rimanere fino al 60% di spazi scoperti, di cui il 30% a verde. L’area a verde dovrà essere, a sua volta, per il 50% alberata”.

 

LS