Caos smaltimento fosse biologiche, il grido d’allarme degli imprenditori del settore VIDEO
Emergenza in Toscana per lo smaltimento dei liquami delle fosse biologiche, un problema che riguarda tutti: abitazioni, aziende, ospedali, enti pubblici e privati. A lanciare l’allarme sono alcune ditte di autospurghi che adesso si trovano in difficoltà in quanto non sanno più dove portare i materiali raccolti dal momento che da lunedì 6 agosto Gida, il centro Gestione impianti e depurazione acque di Prato, ha annunciato di non poter più accettare i liquami fino al termine di questa criticità.
Intanto l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni annuncia che: “Stiamo lavorando, di concerto con Asl e Arpat, alla predisposizione di un’ordinanza del presidente della Regione che consenta, in questa fase emergenziale, il conferimento in discarica dei ‘fanghi da depurazione’ provenienti dal servizio idrico integrato, previo un opportuno trattamento come previsto dalla legge”. Fratoni aggiunge che: “Abbiamo incontrato già la scorsa settimana i sei gestori del servizio idrico integrato. Insieme abbiamo affrontato il problema e ipotizzato le possibili soluzioni nell’attesa che venga emanato il decreto ministeriale di aggiornamento del decreto legislativo per lo spandimento dei fanghi in agricoltura”. L’assessore invita poi i gestori a immaginare per il futuro un’impiantistica adeguata, in grado di ridurre i quantitativi dei fanghi da smaltire.
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30/07/2020 - 09:55
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