12 Luglio 2018

Peretola, convocata la conferenza dei servizi. Ma il ministro Toninelli frena e i Comitati insistono: “Procedura piena di illegittimità”


Prima la convocazione della conferenza dei servizi, per il prossimo 7 settembre, da parte del Ministero delle Infrastrutture. Poi, di fronte all’esultanza di Toscana Aeroporti che ritiene l’atto il passo definitivo per il via libera alla nuova pista di Peretola, la precisazione del ministro pentastellato Danilo Toninelli: “La project review relativa alla sostenibilità dell’opera è ancora in corso”.
Il progetto della nuova pista da 2400 metri, parallela all’autostrada, con decolli e atterraggi in direzione di Prato, continua a riservare sorprese: a dicembre scorso, lo stesso giorno dello scioglimento delle Camere, dopo un iter durato 3 anni, i ministri dell’Ambiente Galletti e dei beni culturali Franceschini approvarono il decreto di valutazione di impatto ambientale, con 70 prescrizioni su rumore, inquinamento, viabilità, problemi idraulici, gestione delle terre di scavo, rischio di incidenti aerei e bird strike.
Il decreto di Via è stato impugnato al Tar dai Comitati (che avevano già vinto un primo ricorso contro il Pit della Regione Toscana) e da sette comuni della Piana: Prato, Sesto, Campi Bisenzio, Calenzano, Carmignano, Poggio a Caiano e Signa.

Appena insediatosi, il nuovo esecutivo Lega – Cinque stelle ha deciso di rivedere la sostenibilità del progetto, su cui i precedenti governi avevano già previsto finanziamenti pubblici. Ma mentre a livello politico “la project review” è in corso, dalla direzione generale del Ministero dei Trasporti è arrivata la convocazione della conferenza dei servizi, a cui sono stati invitati anche i comuni di Prato, Campi Bisenzio e Signa, oltre a Firenze e Sesto Fiorentino, i due municipi interessati territorialmente dalla nuova pista.
“Mi auguro che non si rischi un nuovo stop per il potenziamento dell’aeroporto di Firenze”, ha detto Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti, ai cronisti che lo interpellavano in vista della conferenza dei servizi convocata dal governo.
“Abbiamo avuto una convocazione formale per il 7 settembre, e a quella ci atteniamo”, ha detto, ricordando che “l’autorizzazione della pista dell’aeroporto ha avuto un iter che è quello previsto dalla legge: l’approvazione in linea tecnica da parte dell’Enac, l’autorizzazione ambientale con un decreto interministeriale sulla Via, e ora c’è la conferenza dei servizi. Siamo una società che sta all’interno di un percorso che è il percorso regolato. Non entro in altri discorsi che non competono a me”.
Sulla vicenda è intervenuto il capogruppo in consiglio regionale del Movimento 5 Stelle Giacomo Giannarelli: “La nostra posizione non è cambiata: o si dà attuazione al vecchio progetto del 2003 (2000 metri+ pista di rullaggio) oppure chi vuole un nuovo aeroporto deve presentare un nuovo progetto con pista a 2000 metri, per esempio, e si vedrà se é compatibile”.

Il presidente di Confindustria Firenze Luigi Salvadori, da parte sua, dice che non ha senso fare una pista da 2000 metri e afferma che “senza la nuova pista, la città di Firenze si rivolterebbe non solo a livello economico ma a livello di tutti i cittadini”.

 

I Comitati, che avevano già diffidato l’allora ministro Galletti a convocare la conferenza dei servizi essendo pendente il ricorso al Tar sul decreto di Via, sono pronti a dare battaglia legale: “La Regione nei giorni scorsi ha adottato una via preferenziale per consentire la convocazione della conferenza dei servizi, nonostante la difformità urbanistica con il Pit. Una deroga che secondo noi non poteva essere applicata” – afferma il portavoce dei Comitati Gianfranco Ciulli, che si rivolge al governo e ad Enac: “Questa procedura dal nostro punto di vista è piena di illegittimità. Se loro vogliono andare avanti senza confrontarsi che facciano pure; questa cosa si sistemerà nei tribunali. Se invece vogliono un confronto all’americana, siamo pronti in qualsiasi momento ad affrontare contraddittori specifici, entrando nel merito delle questioni”.