Da luoghi della Vergogna a luoghi della Possibilità: un confronto tra Matera e Prato ai Giardini di Sant’Orsola VIDEO
L’Ordine degli Architetti di Prato, con il suo Gruppo Cultura, ospita una tappa dei dialoghi europei di Architettura della Vergogna, progetto di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura. L’incontro, dal titolo “Dialogo sui muri invisibili: da luoghi della Vergogna a luoghi della Possibilità” si è svolto ieri sera alle 21.30 presso i Giardini di Sant’Orsola. Facendo perno sulla storia di Matera, da “vergogna nazionale” a patrimonio Unesco si pongono a Prato due domande: quanti luoghi che oggi provocano in noi una sorta di imbarazzo o vergogna, domani potrebbero essere riconosciuti patrimonio dell’Umanità? Quanti spazi che invece viviamo nella più serena quotidianità sono contrari ai nostri valori tanto che dovremmo vergognarcene? Sono stati scelti come luogo proprio i Giardini di Sant’Orsola, con l’intenzione di portare il confronto sulla nuova città nel cuore della città stessa. Grazie alla disponibilità del Consorzio Santa Trinita, i giardini, che sono in parte emblema di spazio recuperato e di rinascita, diventeranno, per una serata, una piazza virtuale per lo scambio, il dibattito, il confronto sulle possibilità che – nonostante tutto – esistono anche nei margini più sofferenti delle nostre città. L’incontro è stato preceduto da un tour degli architetti del progetto Matera capitale della Cultura insieme ad alcuni membri della Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti di Prato, tra cui Chiara Bardazzi che riferisce: “Abbiamo visitato la Passerella, il Serraglio e via San Giorgio in zona centro, ma anche il Macrolotto zero e via del Leone, dove le esperienze positive di orti cinesi hanno in qualche modo fatto rinascere una parte di campagna abbandonata tra Paperino e San Giorgio a Colonica. A noi architetti non interessa fare polemica o rilevare irregolarità – continua Bardazzi – ma evidenziare le esperienze che possono diventare risorse sul territorio”.
Dopo i saluti di Marzia de Marzi, presidente dell’Ordine degli Architetti di Prato, l’iniziativa – moderata da Eliseba Guarducci, referente del Gruppo Cultura dell’Ordine – ha visto come interlocutori l’architetto Fabio Ciaravella , direttore artistico di Architecture of Shame; il fotografo di Dryphoto Andrea Abati e l’attore e mediatore culturale Shi Yang Shi, che al termine della serata ha messo in scena una sorta di monologo sull’integrazione.
LS
Ecco le interviste a Eliseba Guarducci e a Shi Yang Shi.