29 Giugno 2018

Sopralluogo di Forza Italia al vecchio ospedale, “Biffoni e Rossi ci ripensino, no alla demolizione” VIDEO


“Il vecchio ospedale non deve essere demolito”: a dirlo a gran voce è Erica Mazzetti, deputato di Forza Italia, al termine del sopralluogo organizzato dal coordinamento pratese nei locali dismessi dell’ex Misericordia e Dolce. Sotto la guida dell’ingegner Gianluca Gavazzi in rappresentanza dell’Asl e di Michele Mezzacappa, oggi, per l’ultimo giorno, direttore della Società della salute, Mazzetti ha visitato l’edificio, dal secondo piano fino al sesto, dove erano collocate l’ex Pediatria e l’ex Oculistica. Presente nella prima parte della visita anche il deputato di FI Giorgio Silli. Il mastodontico ospedale che “ai tempi d’oro” ha avuto al suo interno fino a 800 persone adesso è una sequenza di corridoi vuoti, di calcinacci e di sigle che appaiono sui muri accanto alle targhette di quelli che erano i reparti  e gli studi dei medici: si tratta di codici alfanumerici che indicheranno, nella fase preliminare della demolizione, come e cosa recuperare delle pareti delle stanze e dei materiali ancora presenti.

Guarda le immagini dei reparti e delle stanze del vecchio ospedale

“Da questo sopralluogo ho potuto appurare di persona come le condizioni di questa struttura non siano cosi fatiscenti come ci hanno voluto far credere – dichiara Mazzetti – e mi sono convinta ancor più che l’ex Misericordia e Dolce non va demolito. Con una ristrutturazione può essere riportato in vita come presidio ospedaliero intermedio di cui c’è tanto bisogno sul territorio. Se ne vuole costruire uno nuovo di sana pianta a San Paolo, quando a poca distanza c’è già questo edificio”. Mazzetti fa un appello al sindaco Biffoni e al presidente della Regione Enrico Rossi: “Ci ripensino. Visto che la demolizione sta andando per le lunghe, ci ripensino e trasformino questo ospedale in un presidio intermedio”.

Ascolta l’intervista completa a Erica Mazzetti

Al momento, però, anche se a rilento, pare che l’iter burocratico verso la demolizione vada avanti. Il 12 luglio il Tar si pronuncerà in merito al ricorso presentato dalla Varvarito: se sarà favorevole all’Asl, una settimana dopo si procederà con l’apertura delle buste per l’assegnazione dei lavori. Se, invece, darà ragione alla Varvarito, le commissioni tecniche dovranno essere nuovamente convocate e l’apertura delle buste slitterà a settembre.
Una volta che sarà stata individuata la ditta, il vero e proprio abbattimento sarà preceduto da una fase di selezione dei materiali, che occuperà almeno il primo mese. Una parte degli arredi è stata donata ad associazioni di volontariato, un’altra parte è già stata venduta per un valore di 100mila euro; la maggior parte degli strumenti diagnostici sono entrati a far parte del corredo del Santo Stefano, altri sono stati rimessi sul mercato; l’insieme del legno, del vetro e della plastica recuperabile – per un valore stimato di circa 600mila euro – sarà oggetto di una vendita al rialzo di cui si dovrà occupare la ditta che si aggiudicherà i lavori per la demolizione.

Lucrezia Sandri

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