7 Giugno 2018

Inquinamento acustico, La Querce e Cafaggio le zone più “rumorose” FOTO


Ad osservare la mappa acustica, il comune di Prato appare come un tela su cui prevalgono rosso, viola e giallo: ovvero, tradotto in termini non cromatici, il rumore prevale sul silenzio. Sono i risultati evidenziati dallo studio che il comune, ottemperando ad un obbligo di legge, ha commissionato per fotografare la situazione della città sul piano dell’inquinamento acustico. Lo studio pratese Sisma Enginereeng, che si è aggiudicato il bando per effettuare la rilevazione, ha misurato l’esposizione al rumore, a 4 metri di altezza dal suolo, di edifici pubblici e residenziali. Come prevedibile, il traffico è risultata la principale causa di rumore e le zone più vicine agli assi di scorrimento veloce e alla ferrovia (Cafaggio e La Querce) sono esposte ad una pressione acustica superiore ai 65 decibel.

Le barriere antirumore sembrano essere la soluzione, se non fosse che costano tanto, troppo per coprire declassata e tangenziale: 1.350 euro al metro. Il comune ha già accantonato in bilancio un tesoretto di 300mila euro, con cui al più presto posizionerà barriere in via Aldo Moro a Paperino e in viale Fratelli Cervi in prossimità delle scuole Meoni. Per ora, invece, il silenzio rimane una chimera nella zona di Cafaggio, la zona in cui il numero più alto di abitazioni si trova più vicino all’autostrada e in cui la popolazione è sottoposta ad una pressione superiore ai 70 decibel. “La Regione ha posto una sospensiva sulle barriere antirumore in vista dell’ampliamento dell’A11 con la terza corsia – riferisce l’assessore all’Ambiente Filippo Alessi -: noi continueremo questa lotta per averle come abbiamo promesso ai comitati cittadini, ma stiamo anche continuando a dire ad Autostrade che le barriere occorrono già in punti adesso problematici delle frazioni a ridosso dell’autostrada”. Complessivamente risulta che il 50% della popolazione pratese è esposto a livelli di rumore inferiori ai 60 decibel, dati che pongono la nostra città più o meno in linea con la media di altre città europee e addirittura con una performance leggermente migliore rispetto alla vicina Firenze:

Rispetto alla precedente mappatura del 2013 l’inquinamento acustico pratese non ha avuto particolari spostamenti: solo in centro storico sono stati notati dei miglioramenti, quali ricadute positive dell’introduzione dei varchi elettronici.

Anche Parco urbano centrale e il sottopasso del Soccorso – quando sorgeranno – avranno certamente l’effetto di abbassare i decibel in zone problematiche come il Soccorso e il Macrolotto, in quanto creano “zone cuscinetto” in grado di assorbire il rumore: una funzione la cui valenza è dimostrata attualmente dal parco dell’ex Ippodromo.

Lucrezia Sandri