Arriverà nei prossimi mesi all’attenzione del Consiglio regionale “un quadro conoscitivo completo sullo stato dell’arte in Toscana dell’amianto in uso domestico”, tuttora in fase di redazione, “che è l’elemento fondamentale dal quale partire per una corretta pianificazione”. Lo ha affermato Federica Fratoni, assessore all’ambiente della Regione Toscana, intervenendo alla presentazione delle linee guida regionali oggi a Firenze insieme all’assessore alla salute Stefania Saccardi.
L’iniziativa è stata organizzata per illustrare le linee guida a enti, associazioni di categoria, cittadini. Ilaria Bugetti, consigliera regionale Pd e prima firmataria della legge approvata dal consiglio regionale qualche mese fa che riguarda l’amianto in uso domestico, ha spiegato che “le piccole utenze domestiche nei Comuni sono difficili da mappare ma anche difficili da rimuovere perché spesso i cittadini le mantengono non sapendo come smaltirle. Quindi c’era bisogno di un timone che potesse dare ai Comuni uno strumento in più per aiutare i cittadini a smaltire fornendo anche modalità corrette”.
“Nel documento presentato oggi – prosegue Ilaria Bugetti – vi sono sia indicazioni che riguardano le abitazioni private sia quelle che riguardano le imprese. Un dato particolarmente significativo emerge dal quadro conoscitivo a proposito delle stima delle quantità di amianto nei tetti industriali, dove il territorio di Prato presenta il rapporto maggiore in Toscana tra superficie dei tetti con ondulina e superficie provinciale. Un fattore che certamente avrà il suo peso nelle azioni che la Regione metterà in campo su questo settore. Per quanto riguarda invece le utenze domestiche, che erano il fulcro della legge-stralcio, le nuove linee guida presentate oggi contengono indicazioni precise che vanno certamente nella direzione auspicata. Vi sono infatti – ha spiegato Bugetti – una serie di criteri, prescrizioni ed anche opportunità, in grado di rispondere alla doppia esigenza di salvaguardare da una parte la salute e l’ambiente e dall’altra di semplificare contenendo i costi della rimozione e dello smaltimento a carico dei privati cittadini. Una sollecitazione che avevamo recepito in sede di proposta di legge da dagli amministratori locali, in particolare della Piana: Prato – ha ricordato Bugetti – è stato capofila di questo processo aprendo il primo “sportello amianto”, seguita poi da Campi Bisenzio”.