Prato città universitaria: “Prato campus week”, la tre giorni di iniziative che apre le porte delle università presenti sul territorio, è l’occasione per riflettere sul mondo accademico pratese, in primis quelle realtà straniere che hanno scelto Prato come sede distaccata, l’australiana Monash University e l’americana New Haven. In aggiunta a queste, il Beacon college, che ha già organizzato in città dei corsi per i propri studenti nei due precedenti semestri, pare che sia intenzionato a tornare. Se ne è parlato nel corso dell’ultima puntata di “Parliamoci chiaro”, il settimanale di attualità e approfondimento di Tv Prato in onda ogni giovedì sera. Come ha spiegato Enrico Banchelli, direttore del Pin ospite in studio, anche università cinesi si stanno interessando a Prato e il Pin tiene aperti tutti i canali di comunicazione. Un valore aggiunto dal punto di vista culturale, la presenza delle università straniere, con ricadute positive di tipo economico sul territorio. E’ stato stimato intorno a 1 milione e 400mila euro l’impatto dell’università del New Haven, come riferisce il direttore Kevin Murphy:
A tormentare gli studenti fuori sede, sia italiani che stranieri, è però l’assenza a Prato di uno studentato, tanto che molti di loro sono costretti a risiedere a Firenze con una lievitazione dei costi per l’affitto. Tra le soluzioni sul tavolo, spiega Sandra Furlanetto, delegata all’orientamento dell’Università di Firenze, un maggior dialogo con i comuni della cintura fiorentina per dare sostegno ai ragazzi nella ricerca di un alloggio ad affitto calmierato. Banchelli del Pin propone un portale online per il reperimento di una casa:
E poi c’è il Pin, il Polo di piazza Ciardi riguardo al quale il presidente Maurizio Fioravanti lancia l’allarme: la defezione del contributo annuale della provincia – pari a 150mila euro – mette a rischio i servizi della biblioteca. Tra le conseguenze immediate, la sospensione dell’acquisto di nuovi volumi e la giacenza di circa 2000 libri nei magazzini per impossibilità di sostenerne i costi di catalogazione. Quest’ultimo nodo potrebbe esser sciolto grazie a progetti innovativi di alternanza scuola-lavoro:
Lucrezia Sandri