Toscana Aeroporti saluta con soddisfazione e acquista due pagine sui principali quotidiani per commentare il parere positivo con 70 prescrizioni ottenuto dai ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali al Master Plan che prevede la nuova pista di Peretola. I Comitati confermano l’intenzione di ricorrere al Tar (entro 60 giorni) e chiedono che anche l’amministrazione comunale faccia altrettanto. La politica fa registrare le prime reazioni e il presidente della commissione controllo e garanzia Giorgio Silli convocherà una seduta per avere un aggiornamento della situazione aeroporto, e per capire la posizione del sindaco Biffoni.
Come riportato ieri in anteprima da Tv Prato (leggi l’articolo), le prescrizioni dei due Ministeri che accompagnano il decreto positivo di Via contengono numerosi rilievi: questioni idrauliche irrisolte, richieste di monitoraggio e riduzione dei rumori, necessità di nuovi studi sul rischio di incidenti aerei e di bird strike, piani di gestione del cantiere e delle terre di scavo.
Questioni che secondo Toscana Aeroporti sono risolvibili: “Nessuna delle prescrizioni impartite contempla l’obbligo di modificare il Master Plan così come verificato e valutato. Toscana Aeroporti ha già predisposto i documenti necessari a soddisfare pienamente quanto prescritto” – scrive la società nell’inserzione a pagamento sui giornali, per poi specificare che ad esempio sul fronte del rischio idraulico “è previsto un investimento di 65 milioni di euro (circa il 20% del totale, che quindi ammonta a 325 milioni di euro, ndr) in opere di riassetto e interventi di mitigazione e compensazione ambientale e paesaggistica”.
La posizione dei Comitati: “Decreto illegittimo”
I Comitati però hanno già dato mandato di studiare il ricorso al Tar contro il decreto di VIA allo studio legale Giovannelli, che ha già vinto il ricorso al Tar (pendente il giudizio del Consiglio di Stato) riguardo la variante al PIT della Regione Toscana, presupposto urbanistico della nuova pista.
Secondo il portavoce dei Comitati, anche il decreto di VIA, ad una prima analisi presenta numerose lacune: “Lo riteniamo illegittimo per varie ragioni – afferma Gianfranco Ciulli – a partire dal decreto legislativo 104/2017 che ha travisato una direttiva europea e ha permesso di riemettere un nuovo parere alla commissione tecnica di VIA su Peretola: otto regioni hanno già fatto ricorso al Consiglio di Stato perchè reputano questo decreto legislativo illegittimo e incostituzionale”. Tra i punti contestati la consultazione pubblica, “cosa diversa rispetto al processo partecipativo” e la mancanza di decreti attuativi. Ciulli punta il dito anche contro la scarsa trasparenza nella procedura di VIA: “Alcuni documenti sono stati pubblicati ed altri no; ben 11 vengono solamente citati e queste carenze non permettono di capire l’intero iter”.
Nelle prescrizioni si parla anche dell’eventualità di una nuova valutazione di impatto sanitario, che aggiorni i dati di inquinamento e i rischi per la salute pubblica, anche alla luce di altre opere previste nell’area, come il termovalorizzatore di Case Passerini. “C’è una sentenza del Consiglio di Stato, la 163 del 2015, che obbliga tutti i soggetti valutatori a fare le verifiche di compatibilità sanitarie ed ambientali sulla base di dati aggiornati – incalza Ciulli -. Ebbene, i nostri dati più recenti sono fermi al 2008-2009”.
Quanto alla posizione dell’amministrazione comunale, il Comitato No Aeroporto torna a sollecitare l’adesione al ricorso al Tar. “In occasione della variante al Pit ci fu detto che non c’erano i presupposti. Stavolta ci sono i presupposti di merito: oltre alle 40 mila persone sorvolate di cui tutelare la salute, ci sono le condizioni anche per come sono state adotatte le procedure. La questione è una sola: il sindaco vuole stare con Renzi o vuole tutelare la salute dei cittadini come forse faranno altri sindaci della Piana?”.
Prato esclusa dall’Osservatorio ambientale, Silli: “Notizia devastante”. Forza Italia e 5 Stelle chiedono il ricorso al Tar
Anche il consigliere di Forza Italia Giorgio Silli sollecita il sindaco a firmare il ricorso al Tar e definisce devastante per la città la notizia del mancato coinvolgimento di rappresentanti del Comune di Prato all’interno dell’Osservatorio ambientale per la verifica del rispetto delle prescrizioni, che sarà attivo nelle fasi ante opera, a cantieri in corso e nelle fasi di primo esercizio della nuova pista. Il decreto firmato dai ministri Galletti e Franceschini prevede che vi partecipino 5 rappresentanti dei tre ministeri coinvolti, 2 esponenti della Regione e 1 di Arpat, un rappresentante del Comune di Firenze e uno della città metropolitana di Firenze (il cui sindaco è Nardella), oltre alla partecipazione di un tecnico di Enac e di Toscana Aeroporti.
“Dopo tanto parlare di tavoli e di diplomazia da parte del sindaco Biffoni e del Pd pratese, di fatto Prato viene estromessa dal tavolo dove si dovrebbe parlare delle criticità di questo aeroporto – afferma Giorgio Silli -. Questo è l’ennesimo schiaffo alla città di Prato da parte della città metropolitana di Firenze”.
“A questo punto – aggiunge Silli – non ci sono più grandi possibilità di fare gli equilibristi. O si firma questo ricorso, oppure ci si mette dalla parte dei nemici dei cittadini e della salute pubblica. Noi ci siamo smarcati da chi dall’alto ci imponeva di allinearsi a certe decisioni: abbiamo orgogliosamente firmato il primo ricorso e non avremo problemi a portare avanti ancora una opposizione nei confronti della costruzione di questo aeroporto. Spero inoltre che in vista delle elezioni politiche non si cominci nel Pd a giocare al poliziotto buono e al poliziotto cattivo con Biffoni che si rifiuta di firmare il ricorso al Tar, ma magari qualche consigliere asseconda il ricorso quasi a far vedere che una parte del Pd può essere d’accordo con i cittadini. Il Pd pratese a parole ha detto di essere contrario all’aeroporto, ma nei fatti si è rifiutato di firmaere il primo ricorso, e a quanto pare si rifiuta di firmare anche questo secondo ricorso al Tar”.
Anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle chiedono al sindaco di azionare il ricorso amministrativo contro il decreto di Via, contrariamente a quanto deciso tre anni fa sulla variante al Pit: “In consiglio comunale, dichiarò, dopo una serie di confronti, di firmare il ricorso al TAR contro la variante al PIT, salvo poi fare marcia indietro il giorno dopo e barattando un’azione concreta, come un ricorso, con la decisione di sedersi ad un tavolo politico per redigere delle osservazioni, ritenendo tale ricorso, poi vinto dai comitati, inutile e senza elementi di merito. A questo punto – proseguono Silvia La Vita, Gabriele Capasso e Mariangela Verdolini – chiediamo al sindaco Biffoni se firmerà il ricorso al decreto di VIA preannunciato dai Comitati oppure deciderà nuovamente di obbedire agli ordini di partito affermando ancora una volta che non ci sono motivi di sostanza? Attendiamo una mossa concreta per tutelare i pratesi e i 40 mila cittadini che rientrano nella traiettoria di atterraggio”.
D.Z.
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