“Senza il rispetto di tutte le prescrizioni puntuali e pesanti, che sono state indicate dal Ministero e che recepiscono le osservazioni del Comune di Prato, l’opera non potrà essere fatta”. Così il sindaco Matteo Biffoni commenta la pubblicazione delle condizioni ambientali poste nel decreto di VIA che autorizza la nuova pista di Peretola (leggi l’articolo). Il primo cittadino si dice preoccupato per l’esclusione di rappresentanti del Comune di Prato (oltre che di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e dei Comuni medicei) all’Osservatorio ambientale istituito per la verifica del rispetto delle prescrizioni, che sarà attivo nelle fasi ante opera, a cantieri in corso e nelle fasi di primo esercizio della nuova pista.
La strada scelta da Biffoni tre anni fa nel non sottoscrivere il ricorso al Tar contro la variante al PIT, si basava sulla convinzione di evitare la via giudiziaria per privilegiare il confronto politico e istituzionale sull’opera, contando sul coinvolgimento dei rappresentanti del Comune di Prato ai tavoli di lavoro e alla conferenza dei servizi.
Per questo l’esclusione dall’Osservatorio, firmata dai ministri Galletti e Franceschini, non è piaciuta a Biffoni: “Ho convocato il tavolo dei comuni della piana, perchè questa esclusione ci preoccupa. Vorremmo essere garantiti che questo percorso abbia la massima capacità di comunicazione – afferma Biffoni -. Il ricorso contro la variante al PIT, in fin dei conti, non si è dimostrata la strada più corretta da percorrere. Gli esiti sono sotto gli occhi di tutti: c’è un decreto che dà il via libera ai lavori”.
E se dai Comitati e dall’opposizione si chiede che il Comune di Prato questa volta sottoscriva il ricorso al Tar contro il decreto di VIA (leggi l’articolo), la posizione del sindaco è diversa: “Vorrei segnalare che il Comune di Prato rappresenta anche i tanti cittadini e le forze politiche e istituzionali che invece sull’aeroporto hanno una posizione diversa – afferma Biffoni – Noi dobbiamo mantenere altissima l’attenzione e la posizione sul rispetto rigoroso e assoluto delle prescrizioni contenute nel decreto, che rendono la realizzazione dell’opera piuttosto complessa. Se poi si vuole fare una battaglia di visibilità e politica è un altro discorso, ma il Comune di Prato deve garantire ai propri cittadini e alle proprie imprese la massima qualità di vita anche dopo l’eventuale realizzazione di un’opera del genere, che – ribadisco – se non risponde a tutte le prescrizioni non può essere fatta”.
D.Z.
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