Il consiglio di amministrazione di Gida ha approvato all’unanimità lo studio della progettazione definitiva del nuovo impianto di smaltimento dei fanghi di Baciacavallo. La partecipata ha inoltre deliberato la continuazione del rapporto di lavoro con il direttore generale Simone Ferretti, le cui dimissioni, presentate nelle scorse settimane, sono rientrate. I soci di Gida, Comune e Consiag da una parte e Industriali dall’altra, hanno superato le divisioni sul nuovo impianto destinato a sostituire l’attuale inceneritore. Il nuovo impianto sarà costituito da tre fasi: digestione anaerobica dei fanghi, essiccamento e mini-termovalorizzazione. La filiera allo studio sarà in grado di trattare la stessa portata attuale di fanghi risultanti dalla depurazione delle acque e secondo le previsioni di Gida assicurerà importanti benefici in termini energetici e ambientali.
Le prime due fasi del trattamento dei fanghi ridurranno di due terzi i volumi da avviare a incenerimento: in questo modo la massa di emissioni al camino verrebbe ridotta del 60%. Grazie alla produzione di biogas, il nuovo sistema di smaltimento dei fanghi potrà coprire circa il 60% del fabbisogno di energia elettrica di tutto l’impianto di depurazione di Baciacavallo.
Digestore, essiccatore e mini-termovalorizzatore prevedono un investimento di circa 17 milioni di euro da parte di Gida, con tempi di ritorno stimati in 12 anni. A questi si aggiungono altri 5 milioni di euro per il completo ammodernamento dell’impianto di depurazione: come già deliberato per il Calice, anche a Baciacavallo saranno introdotte la tecnologia a cicli alternati e soluzioni in grado di assicurare una riduzione delle emissioni olfattive provenienti dalle vasche.
L’azienda intende proseguire nello studio di tecnologie finalizzate al massimo recupero del rifiuto fanghi nell’ottica dell’economia circolare. Con la stessa finalità – sottolinea il presidente Alessandro Brogi – saranno intensificati i rapporti di collaborazione esistenti con istituti di ricerca e centri di progettazione a livello europeo.
“Gida è in costante contatto con i costruttori e i maggiori centri di ricerca internazionali per dare risposte innovative al territorio e alle aziende del distretto. La soluzione progettuale a cui tendiamo è quella che coniuga al meglio le esigenze di sostenibilità ambientale e quelle di massima affidabilità tecnologica” – affermano il presidente di Gida Alessandro Brogi e la vicepresidente Dalila Mazzi.
“Sono estremamente soddisfatto della fiducia che Gida mi ha rinnovato e della piena convergenza dei soci sul progetto individuato – afferma il direttore generale Simone Ferretti -. Le basi sui cui fa perno la progettazione del nuovo impianto sono in grado di portare importanti benefici ambientali e assicurare la chiusura del ciclo dei fanghi di depurazione all’interno della società”.