La Coldiretti chiede più prodotti locali mense mense scolastiche. Comune: “Piccoli produttori incapaci di fornire grandi quantità” VIDEO


“Più prodotti locali nelle mense scolastiche”: è l’appello che la Coldiretti – per voce del responsabile di zona Claudio Lombardi, ospite della trasmissione “Parliamoci chiaro” andata in onda giovedì sera – ha rivolto all’amministrazione comunale. Inserire un numero maggiore di alimenti di filiera corta nei menu delle mense scolastiche comunali è possibile, se lo si vuole fare – riferisce Lombardi -, primo tra tutti il pane prodotto con le farine degli agricoltori associati a Gran Prato, che già in passato aveva tentato di aprire una breccia nei menu dei più piccoli:

L’ufficio refezione del comune di Prato fa sapere che il tentativo di collaborazione con i produttori di Gran Prato – risalente al precedente capitolato, quindi all’anno 2014-2015 – non ha avuto esito positivo proprio a causa della difficoltà dei piccoli produttori a fornire i quantitativi richiesti dai 10mila pasti giornalieri che la refezione scolastica deve servire (nel caso del pane: 600 Kg ogni giorno). “Non solo un problema di produzione, ma anche di fornitura – continua l’ufficio comunale – visto che, ad esempio, il pane per le regole dell’antinfortunistica deve essere recapitato alle scuole già tagliato, operazione che i piccoli soggetti non riuscivano a portare a termine”. Nei menu scolastici di quest’anno sono molti i prodotti toscani, dalle carni bovine allo stracchino. A parlare pratese, però, ci sono solo biscotti e mantovane. “Alcuni prodotti come la mortadella di Prato, le farine della Vallata e, naturalmente, i dolci, sono stati inseriti come obbligatori nel contratto per l’appalto del servizio mensa (vinto in questo nuovo capitolato dalla ditta Camst, che serve tutti e sette i lotti del comune di Prato NdR), ma molti non sono effettivamente presenti nei piatti proprio per la difficoltà di approvvigionamento dei piccoli artigiani”, conclude l’ufficio refezione.

LS

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