E’ stato grazie alla segnalazione di un cittadino, insospettito dal carico di numerosi sacchi neri su un furgone telonato, che è cominciata l’indagine condotta dal nucleo di polizia ambientale della Municipale che ha portato alla denuncia del titolare cinese di un pronto moda in zona San Giusto e del titolare italiano di due aziende, una filatura del pistoiese e un’altra ditta tessile a Montemurlo.
Dal controllo effettuato presso il pronto moda cinese è emerso che gli scarti di produzione, costituiti da ritagli tessili accoppiati a carta modello, anziché venire correttamente ritirati da aziende titolate alla gestione di rifiuti, venivano impropriamente dequalificati come merce, ritirati con mezzi non iscritti all’apposito albo Nazionale Gestori Ambientali ed infine destinati alla filatura, senza essere sottoposti alle necessarie opere di igienizzazione previste dalla normativa vigente.
Lo smaltimento irregolare permetteva un notevole abbattimento dei costi, sia per l’azienda cinese che si vedeva ritirare i propri rifiuti in maniera del tutto gratuita, che per le due aziende italiane, gestite dal medesimo soggetto, le quali si trovavano materia prima da lavorare e trasformare in prodotto finale eludendo tutta la filiera prevista per il recupero dei rifiuti.
E’ pertanto scattata la denuncia per i due soggetti, in concorso tra loro, per il reato di gestione illecita di rifiuti non pericolosi; gli stessi rischiano adesso l’arresto da 6 mesi a 2 anni e/o l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro. Nei confronti dell’azienda cinese è inoltre stata emessa la sanzione di 516,67 euro per non aver tenuto in maniera corretta il registro di carico e scarico dei rifiuti.