È stato illustrato oggi l’ aggiornamento completo e l’adeguamento alla normativa vigente del Piano comunale di Protezione civile. “Il sistema di protezione civile deve avere gli strumenti adeguati e mettere in condizioni sindaco e amministrazione di avere informazioni costanti, ora dopo ora, per prendere le decisioni migliori in caso di difficoltà – ha sottolineato il vicesindaco Simone Faggi -. Un piano di protezione civile è qualcosa di vivo, che necessita di contatti costanti con le associazioni, le scuole, la cittadinanza. Il nuovo piano mette a sistema tutti gli strumenti che già esistono, indicando in modo chiaro chi fa cosa e quando”.
“La nostra città ha una straordinaria macchina di protezione civile, che lavora con professionalità e passione e, grazie al grande apporto del volontariato, sono presenti sempre sul territorio – ha ribadito il sindaco Matteo Biffoni -. Il piano prevede tutte le attività di gestione del rischio di protezione civile, il sistema di gestione e quello di allerta e comunicazione ai cittadini. Inoltre oggi presentiamo anche il sistema di allerta più diffuso sul territorio nazionale, Alert System, che anche a Prato andrà ad integrare gli strumenti già attivi, come la app e l’sms, a cui aggiungiamo il sistema di allerta telefonica in caso di emergenza, che serve a raggiungere la popolazione in maniera più capillare possibile. Non possiamo scongiurare pericoli che derivano da vento, temporali violenti o terremoti di misure notevoli, ma facciamo tutto quello che è possibile sia nella prevenzione sia nella gestione dei fenomeni per mettere in allerta la cittadinanza e far funzionare la macchina. Questi sono strumenti che servono per il bene della città”.
Il piano è stato redatto con la consulenza del professor Elvezio Galanti dell’Università di Firenze, già direttore del dipartimento nazionale di Protezione civile. “La città di Prato ha preceduto a livello nazionale l’organizzazione del sistema di protezione civile, nato in questo territorio nel 1979 mentre nel resto d’Italia risalgono tutte e dopo il 1980, anno del terremoto in Irpinia – ha spiegato il professore -. Inoltre qui c’è una grande esperienza e raccolta dati, grazie all’attività del centro ricerche. Il piano mette a metodo tutto il patrimonio conoscitivo del territorio, rischio per rischio. Un piano di protezione civile deve essere semplice, flessibile, sintetico e di facile consultazione, ma soprattutto ben conosciuto dai cittadini, per questo è importante utilizzare tutti i sistemi possibili per informare e sollecitare la cittadinanza”.
Il piano nei suoi dettagli è stato illustrato dalla dirigente Emilia Quattrone e dal responsabile di Protezione civile Sergio Brachi anche alla commissione consiliare 4 che dopo la discussione voterà il piano prima di portarlo in Consiglio comunale entro l’anno. Brachi ha spiegato la composizione dell’unità di crisi, il sistema di prevenzione e allerta e gli strumenti a disposizione dell’amministrazione per prendere decisioni riguardo a chiusure strade, scuole o altro. Inoltre il piano contiene la cartografia per la gestione di tutte le emergenze, i lineamenti della pianificazione, ovvero come si muove l’organizzazione comunale. Da sempre a Prato il sistema di monitoraggio è attivo 24 ore su 24, indipendentemente dal tipo di allerta. Se l’allerta è tale da attivare il Centro operativo e l’unità di crisi nel piano si individua esattamente chi deve essere coinvolto e quando.
Presto Prato avrà un piano di protezione civile dedicato ai bambini: “Insieme a Save the children stiamo preparando un piano di protezione a misura di bambino. Saremo tra le prime città d’Italia a prevedere un piano per i più piccoli, così da prevedere azioni mirate per i bambini in caso di emergenza – ha annunciato il sindaco -. Il prossimo 10 novembre a Palazzo Chigi ci sarà un incontro proprio per mettere a punto questo strumento”.