«Vi auguro che Maria possa continuare ad accompagnare questa splendida città in cui ci onoriamo di abitare», le parole del Vescovo dal pulpito di Donatello VIDEO


«Vi auguro che la Madonna possa continuare ad accompagnare questa città, questa splendida città in cui ci onoriamo di abitare». Sono le parole pronunciate dal vescovo Franco Agostinelli a conclusione della festa dell’8 settembre, festa di Prato. Il Presule si è affacciato per tre volte dal pulpito di Donatello per mostrare ai tantissimi pratesi riuniti in piazza Duomo il Sacro Cingolo mariano, la cintura della Madonna custodita da secoli all’interno della cattedrale.

«Quella di oggi è stata una giornata significativa e memorabile per tutti noi – ha osservato il Vescovo – e mi compiaccio per la vostra partecipazione. Le feste non si fanno da soli, le feste si vivono insieme e quella di oggi è una festa di popolo, di un popolo intero».

 

 

Mons. Agostinelli ha poi fatto riferimento alla mostra, aperta oggi, allestita a Palazzo Pretorio e dedicata alla venerazione tutta pratese verso il Sacro Cingolo. «Vi invito a vederla – ha detto al microfono – fa parte della storia di Prato. In passato, e mi auguro sia ancora oggi, Prato è stata definita la città di Maria. Questa icona ha segnato la nostra storica civica e religiosa e ancora oggi continua a legarci, come ha legato i nostri avi. La Madonna ci ha sempre accompagnato e ha fatto grande questa città».

Il Vescovo ha definito l’8 settembre «un evento che crea condivisione e partecipazione. Come avveniva un tempo, per la Madonna della Fiera», ha aggiunto. Poi mons. Agostinelli ha osservato come la figura di Maria debba accompagnare la nostra città in questo particolare momento storico: «Il mondo sta cambiando e non voglio dare un giudizio. Ma il mondo è sempre cambiato, è un divenire. Anche nell’antichità si vivevano periodi di cambiamento e protagonista è sempre stata lei: Maria. Vogliamo allora affidarci ancora alla Madonna perché accompagni ancora i nostri passi. Lo chiediamo per i pratesi e anche per quelli che sono venuti da fuori, affinché ritrovino in questa icona la spinta e la determinazione per costruire un mondo nuovo».