La testimonianza del cardinale albanese che ha commosso papa Francesco alla tradizionale festa di Santa Maria delle Carceri. Il programma


«Per asciugare le lacrime di molti con Maria». Si intitola così la serata evento promossa dalla parrocchia di Santa Maria delle Carceri per ricordare il 533 anniversario dell’evento miracoloso che portò alla costruzione della basilica. Domenica 9 luglio alle 21,15 in piazza, alcuni testimoni racconteranno esperienze di estrema difficoltà subite nel corso della vita e di come la fede sia arrivata in loro soccorso.

È il caso del cardinale Ernest Simoni, ospite d’onore della serata, invitato per parlare della sua terribile storia di uomo incarcerato, torturato e costretto per anni ai lavori forzati a causa della sua appartenenza fedele alla Chiesa. Nato in Albania nel 1928 – oggi ha 89 anni – Simoni è stato osteggiato, condannato e perseguitato dal regime comunista di Ever Hoxha per tutta la vita. La sua colpa è stata quella di non rinnegare il sacerdozio, di celebrare messa e di essere vicino alle persone.
Per il suo coraggio papa Francesco lo ha creato cardinale nel novembre dello scorso anno in segno di stima e ringraziamento. «Ci racconterà come ha resistito, dove ha trovato forza e consolazione per andare avanti – spiega il parroco delle Carceri monsignor Carlo Stancari -, alla sua testimonianza si aggiungeranno altre storie di lacrime versate, come la violenza sulle donne, la perdita del lavoro e della casa. Vicende di oggi verso le quali siamo chiamati a non rimanere fermi ma ad “asciugare” le lacrime dei sofferenti». La serata è stata organizzata in collaborazione con la Caritas diocesana, l’oratorio di Sant’Anna e l’associazione La Lunga Domenica.

 

 

Il giorno della festa di Santa Maria delle Carceri è il 6 luglio, quando si fa memoria della manifestazione prodigiosa avvenuta nel 1484. L’immagine della Madonna, dipinta sul muro delle antiche carceri, già a quel tempo abbandonate, si animò davanti al piccolo Jacopino Belcari. La Vergine pianse per tre volte e le sue lacrime furono asciugate con delle nappe ancora oggi conservate all’interno della basilica, costruita su progetto di Giuliano da Sangallo grazie all’interessamento di Lorenzo il Magnifico.

Il programma. Nei giorni precedenti la ricorrenza si tiene la tradizionale novena in preparazione alla festa. Il giorno della vigilia, il 5, è in programma alle 21 la processione mariana da piazza San Rocco alla basilica. Giovedì 6 luglio, alle 12 atto di affidamento con supplica a Maria e alle 19 messa solenne presieduta dal vescovo Agostinelli, concelebrata da una rappresentanza del capitolo della Cattedrale alla presenza dell’Amministrazione comunale. Per tutto il giorno confessioni e recita del rosario. Alle 20,15 cena fraterna. Nel corso della giornata sarà possibile visitare le antiche carceri.
Domenica 9 luglio serata di festa, preghiera e riflessione, preceduta da un apericena in piazza pensato per le famiglie.