“Se sono così convinti che c’è bisogno di un Cie in Toscana va trovato, ci sarà subito il sindaco che dice ‘non voglio il Cie’. Biffoni che è d’accordo magari potrebbe trovare a Prato un angolino per costruire un Cie, oppure a Pisa potrebbero trovargli un angolino”.
Così il presidente della Regione Enrico Rossi, a margine della presentazione del Libro Bianco sull’accoglienza in Toscana – ha risposto al sindaco Biffoni, che poco prima (leggi l’articolo) aveva dato il proprio parere favorevole all’apertura di un Cie da 100 posti in Toscana, proposta da Federico Gelli, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sui migranti.
Di parere opposto il governatore Rossi, da sempre contrario ai Centri di identificazione ed espulsione. “”I rimpatri, che li facciano: i Cie, anche se chiamati con un nome nuovo, non mi piacevano prima e continuano a non piacermi anche ora che c’è Minniti. Credo che non serva, se c’è da portare la gente nei loro Paesi di origine: oltretutto abbiamo soltanto 4 contratti coi Paesi per il rimpatrio, altrimenti non funziona. Sono numeri anche molto ridotti”.
Rossi si è espresso anche sul numero crescente di amministrazioni comunali indisponibili all’accoglienza dei richiedenti asilo. “Se si continuerà a gestire le cose in questo modo e a parlare di invasione – ha proseguito il governatore – i 40 Comuni toscani che dicono di no all’accoglienza dei migranti diventeranno 60, poi anche 120. Ci stiamo mettendo in un angolo, è pericoloso dal punto di vista politico ed è anche più pericoloso dal punto di vista gestionale”, ha aggiunto.
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