Immigrazione e donazione di sangue. Se ne parlerà domani al Centro per l’arte contemporanea Pecci di Prato nell’ambito della Giornata regionale della donazione del sangue. L’iniziativa, organizzata dalla Regione, dalle 9 alle 13.30, è diventata ormai un evento fisso del sistema sanitario regionale, che oltre a fare il punto sul Sistema trasfusionale, ogni anno focalizza un argomento specifico. Questa edizione, “Contemporanee frontiere della donazione”, organizzata dal Centro Regionale Sangue in collaborazione con tutte le associazioni di donatori della regione, affronta un aspetto importante e delicato come la multietnicità nel sistema sangue, plasma, piastrine e cellule staminali.
“La solidarietà non ha confini, non conosce confini geografici né religiosi – dice l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, che domani farà l’intervento conclusivo alle 13 – Noi lo vogliamo testimoniare attraverso uno dei gesti più belli: la donazione volontaria, anonima, gratuita e consapevole di sangue e plasma. Un grazie particolare, quindi, oltre a tutti quelli che hanno contribuito all’organizzazione di questa giornata, ai rappresentanti delle associazioni delle donazione che vengono direttamente dai loro Paesi, come Senegal e Marocco, e a tutti gli altri rappresentanti delle numerose comunità presenti in Toscana”.
Per Simona Carli, direttore del Centro Regionale Sangue, “lo scopo di questa giornata è quello di riflettere, senza ipocrisie, sui valori e sui principi etici della donazione e come questi vengono declinati nelle varie culture e su come la donazione possa essere l’occasione per costruire ponti invece che muri. Per fare questo – continua Carli – abbiamo sentito il bisogno di coinvolgere le associazioni, i professionisti anche di paesi dove la migrazione è altrettanto numerosa e associazioni dei Paesi di provenienza dei nostri donatori, per capire modi e tecniche per coinvolgere queste popolazioni rimuovendo pregiudizi e ostacoli organizzativi”.
In una società multietnica, dove i nuovi cittadini rappresentano circa il 10% della popolazione, è fondamentale – affermano gli organizzatori – percorrere la strada dell’integrazione anche attraverso la donazione.
Durante il convegno si farà anche il punto sulla donazione in Toscana. Nel 2016, nella nostra regione, sono state effettuate 219.540 donazioni totali con una diminuzione rispetto al 2015 del -2,61%. La Toscana è fra le regioni italiane con la più alta percentuale di donatori per 1.000 abitanti residenti: 32,4/1.000 abitanti; è importante sottolineare che di questi il 28,1/1.000 ab. sono donatori periodici e il 5,8/1.000 ab. nuovi donatori. La percentuale dei nuovi donatori va rapportata, però, ad una popolazione che tende sempre di più ad invecchiare e dove sono più i donatori settantenni che escono per raggiunti limiti di età di quelli diciottenni che entrano. Da qui l’importanza di sensibilizzare sempre nuovi cittadini e anche gli immigrati, in maggioranza giovani e molto spesso sani.
La Regione Toscana si distingue anche per l’alto volume di plasma raccolto con plasmaferesi, che ha permesso di inviare alla lavorazione industriale circa 70.000 chili di plasma che forniscono farmaci plasmaderivati (albumina, immunoglobuline, fattori della coagulazione), molti dei quali salvavita, come i fattori della coagulazione, che permettono a molti emofilici di condurre una vita normale.
In Toscana nel 2016 sono stati sottoposti a trasfusione 45.329 pazienti pari a 12,1/ 1.000 abitanti, per un totale di 203.908 emocomponenti.