5 Giugno 2017

Crisi, Prato è la città più colpita in Italia. Biffoni: “Necessario supportare chi crea lavoro”


È Prato la provincia in cui il reddito degli italiani ha sofferto di più la crisi: i 20.188 euro, dichiarati in media nel 2016, segnano una perdita di oltre sei punti percentuali rispetto al lontano 2007.A fotografare il triste primato, registrato negli ultimi dieci anni, è la classifica de “Il Sole 24 Ore”. Un report che mette a confronto l’evoluzione del reddito nelle province italiane e che conferma ciò che i pratesi sanno, purtroppo, da tempo: l’economia del distretto è stata affossata da una recessione pesante, con conseguenze dirette sulle industrie, sull’occupazione e sulle tasche delle famiglie. Stando all’analisi, poco prima di Prato si piazzano le province di Olbia Tempio e Barletta-Andria-Trani. Unica nota – per così dire – positiva, il fatto che il reddito medio dei pratesi non si discosta molto dalla media nazionale, pari a 20.798 euro, in calo dell’1,32%. Negli ultimi tre anni l’imponibile Irpef è andato aumentando, passando da 10,8 miliardi nel 2012 a 12,1 nel 2017: “Sicuramente parte di questa crescita è legata all’emersione dell’evasione, ma ci vogliamo leggere anche un segnale positivo di ripresa dei redditi – ha sottolineato il primo cittadino. Questo però non ci esime da una riflessione con tutte le parti attive della nostra società sulla trasformazione del distretto pratese e su come il nostro territorio, depauperato dalla crisi, possa far fronte a nuove sfide”. Tornando al dossier, e dando uno sguardo al resto della regione, si scopre che la recessione ha pesato meno, in percentuale, a Massa Carrara, Arezzo e Lucca, tutte con segno positivo. Male invece nelle altre realtà toscane, con Firenze che resta comunque tra le città più ricche d’Italia: il 2,92% dei contribuenti ha un reddito oltre i 75mila euro (in crescita di mezzo punto percentuale). Per chiudere, il dato sul numero totale dei contribuenti, con la variazione maggiore che si registra sempre a Prato: +5,08%, 188.675 contribuenti in numero assoluto. Stando a “Il Sole 24 Ore”, sarebbe proprio questo fattore uno dei motivi del pesante calo del reddito a Prato.

“La media dei redditi nazionali è più o meno come quella dei pratesi, ma la differenza è che la crisi sul territorio italiano ha fatto scendere i redditi dell’1,32%, mentre da noi si è portata via oltre 6 punti percentuali – ha commentato il sindaco Matteo Biffoni -. Una crisi dura, che ha visto chiudere tante aziende e per la prima volta ha creato sul nostro territorio il problema occupazionale. Da sempre sostengo che tra le mille sfide quotidiane, il problema principale è e resta il lavoro, la creazione di occupazione e di redditi. Lo vediamo dai dati del servizio sociale, dalla fila di persone che sono in difficoltà”.

Per il consigliere comunale di Prato Libera e Sicura, Aldo Milone, a influire su questo dato negativo per la nostra città è la concorrenza sleale dell’imprenditoria cinese, che “ha provocato una serie di chiusure di aziende, con il conseguente aumento della disoccupazione e anche un tipo di manodopera a bassissimo costo che è un valore principale della classifica del Sole 24 Ore. Sarebbe interessante conoscere il gettito fiscale della comunità cinese in città anche per capire che tipo di introito c’è per le casse comunali e anche statali” afferma Milone, che ne ha anche per Biffoni: “Forse è solo sfortuna ma da quando è diventato sindaco di Prato ha collezionato una serie di record negativi, dalla sicurezza a quest’ultima classifica”.