Oltre 200 persone hanno partecipato ieri alla cerimonia per il riconoscimento del Cavalciotto, dichiarato patrimonio tutelato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. A tagliare il nastro il sindaco Matteo Biffoni e Erica Eisenberg, presidente dell’associazione il Cavalciotto. “Dopo cinque anni di lavoro da parte della nostra, e di tante altre associazioni, insieme ai comitati cittadini, finalmente abbiamo restituito alla città un pezzo della storia di Prato – ha commentato Eisenberg -. Ci siamo battuti contro la costruzione di una centrale idroelettrica che, se fosse stata fatta, avrebbe deturpato il Cavalciotto e il suo contesto, riducendo la pescaia a un rigagnolo. Hanno vinto i valori morali e civili”.
Adesso la zona è stata messa in sicurezza e potrà nuovamente essere utilizzata per visite didattiche e non solo, durante le quali sarà possibile osservare da vicino il funzionamento dei macchinari dell’ottocento che azionano le paratoie per regolare i flussi dell’acqua. L’inaugurazione di ieri rientra nell’ambito della settima edizione di Santa Lucia in Fiore.