Montemurlo fa un nuovo acquisto di grande qualità. Da alcune settimane in via Livorno, a pochi passi dalla caserma dei vigili del fuoco e della tenenza dei Carabinieri, ha aperto “Sergio”. La storica attività pratese, fondata nel 1974, e specializzata nella realizzazione di ceste e strenne di alta qualità, ha deciso infatti di lasciare la sede di via Galcianese e di trasferirsi a Montemurlo:« Abbiamo deciso di venire a Montemurlo per ampliare il settore della vendita al dettaglio. A Prato avevamo solo l’ingrosso e non c’erano prospettive per uno sviluppo – spiega Fabrizio Fabbri, 51 anni titolare dell’azienda fondata dallo zio Sergio e dal babbo Fiorello – A Montemurlo ci è piaciuta subito la sede, in una buona posizione vicino alla Nuova provinciale montalese. Poi, abbiamo seguito i consigli di molti nostri clienti che già lavorano a Montemurlo ed effettivamente qui abbiamo trovato una buona accoglienza, un ambiente curato e una realtà molto vivibile». “Sergio” non è solo un magazzino di prodotti di qualità, nè tanto meno solo una gastronomia, ma è piuttosto una boutique del gusto e delle eccellenze dell’ enogastronomia, dove a breve si potrà venire a fare degustazioni a tema di vini, champagne (sono oltre sessanta le etichette in cantina) e distillati, ma anche di formaggi e salumi;Fabrizio Fabbri è sommelier, fondatore della Fisar Prato. Da “Sergio” si trovano tante prelibatezze, che ogni anno finiscono nelle strenne, che le maggiori ditte del distretto industriale pratese donano ai loro clienti migliori. Un nome noto che porta altra qualità al distretto industriale montemurlese, come dice il sindaco Mauro Lorenzini:« Ancora una volta a Montemurlo arriva un’azienda storica e d’eccellenza che va ad arricchire l’offerta commerciale sul territorio. Un’attività che contribuisce al benessere del territorio e all’offerta di servizi per le aziende e le persone ». A guidare la ditta di famiglia insieme al figlio c’è anche Fiorello Fabbri, 89 anni portati con leggerezza, uno tra i pochi protagonisti della Resistenza del pratese rimasti ancora in vita. Fiorello Fabbri dopo l’8 settembre del 1943 si unì alla brigata “Buricchi”, che operava anche a Javello, nel distaccamento “Lemmo Vannini” ed era attivo nei Gap che operavano in città. Dopo la guerra ha lavorato come funzionario al Comune di Prato e con il sindaco Landini s’impegnò per ridare vigore all’ Anci, l’associazione dei Comuni italiani, di cui Fabbri è stato segretario fino al 2004. Nel 1974, poi, con il cognato diede vita alla ditta specializzata in prodotti di qualità ed ancora, dopo molti anni dalla pensione, segue l’attività con passione. Tra una bottiglia di vino, una mostarda ed un formaggio, lo si può ascoltare che racconta un aneddoto sulla guerra e sulle “missioni” portate a termine da partigiano, memorie preziose che Fiorello Fabbri ha voluto riunire in un libro che presenterà a breve al pubblico.
Nella foto il sindaco Lorenzini con Fabrizio e Fiorello Fabbri e la collaboratrice dell’azienda Letizia