Un ecografo di ultima generazione in pediatria, grazie alla donazione dell’Associazione di Amicizia dei cinesi a Prato


Un ecografo ad alta tecnologia per applicazioni specialistiche sarà a disposizione dei piccoli pazienti e neonati del Santo Stefano grazie alla generosità dell’Associazione di Amicizia dei cinesi a Prato. Lo strumento di ultima generazione, dal costo di 40 mila euro, permette lo studio ed una efficace valutazione di patologie neurologiche, cardiache e addominali senza la necessità di trasferire il piccolo paziente in altri Centri, in particolare: valutazione delle insufficienze cardiache complesse, patologie cardiache neonatali congenite, anomalie congenite addominali e dell’apparato urinario, studio delle anche per la displasia congenita, studio transfontanellare per anomalie di sviluppo del sistema nervoso centrale, lesioni parenchimali e loro esiti.

La donazione dello strumento è stata presentata questa mattina alla presenza del Console generale della Repubblica Popolare cinese Wang Fuguo, del presidente dell’Associazione di Amicizia dei cinesi a Prato Zhang Li, del direttore amministrativo dell’AUSL Toscana centro Enrico Volpe, del presidente della Fondazione Ami Prato Claudio Sarti, del direttore del Dipartimento materno infantile dell’AUSL Toscana centro Giansenio Spinelli e del direttore di pediatria dell’ospedale di Prato Pier Luigi Vasarri.

Grazie a questa importante donazione da parte dell’Associazione di Amicizia dei cinesi a Prato, uno dei soci fondatori della Fondazione AMI Prato, è stato possibile contribuire all’acquisto di questo strumento dedicato alla pediatria e neonatologia dell’ospedale che svolgono un’intensa attività diagnostica e si avvalgono della collaborazione dei Centri di cardiologia e radiologia Toscani.

“A Prato la comunità cinese è numerosa, i nostri connazionali hanno sempre dimostrato il loro profondo amore per questa città e per l’Italia – ha detto il console Wang Fuguo -. AMI ha già devoluto attraverso l’Associazione di Amicizia dei cinesi grandi contributi destinati all’area materno infantile, per il miglioramento delle condizioni di salute di mamme e bambini. Quello di oggi è un altro gesto di generosità per lo sviluppo della società locale che testimonia grande integrazione. A Prato le autorità e le Istituzioni hanno sempre dimostrato grande premura per la comunità cinese, un terzo dei neonati in questo ospedale ha genitori cinesi. Vorrei porgere un sentito ringraziamento all’Associazione, alla Fondazione AMI, all’Azienda Sanitaria ed alle autorità”.

“Collaboriamo con AMI da tanti anni, l’ospedale pratese aiuta molto la comunità cinese e noi vogliamo offrire il nostro contributo, ha commentato il presidente dell’associazione Zhang Li.

 

Come funziona  il nuovo strumento diagnostico

Il nuovo strumento fornisce un’analisi delle immagini ad alta qualità, sia in ambulatorio che al letto del paziente in modo rapido e immediato per facilitare l’esecuzione dell’esame. Può essere utilizzato su più piattaforme assistenziali; una batteria interna lo rende pronto all’utilizzo in pochi secondi; si connette alla rete anche wireless in modo da rendere più facile la condivisione e l’archiviazione di immagini e reports sia all’interno dell’ospedale che attraverso il sistema di tele-consulenze con altri Centri specialistici.

L’apparecchio è dotato di un ampio dispay touch screen che rende immediati i comandi all’operatore ed è in grado di gestire in modo centralizzato immagini e referti con la possibilità di invio per consulenze immediate.

L’acquisizione di questo nuovo ecografo, che si aggiunge a quello portatile già presente nel reparto di terapia intensiva neonatale, permette di migliorare la gestione delle esigenze di reparto oltre all’incremento dell’offerta ai pazienti proprio per la possibilità di fornire prestazioni in contemporanea.

“L’Associazione di Amicizia dei cinesi ha già donato nel corso degli anni oltre 260 mila euro, sottolinea Enrico Volpe, sono stati acquisiti attrezzature, strumenti ed arredi per l’area materno infantile. E’ un gesto di grande generosità e un segno di integrazione della comunità cinese in questa città”.