Parere favorevole, condizionato ad alcuni interventi, da parte della commissione comunale ambiente al nuovo polo per la raccolta differenziata nella sede Asm di via Paronese. Il progetto, che costerà 20 milioni di euro – di cui 8 per le opere civili di costruzione e 12 per gli impianti – si propone l’autosufficienza energetica e l’ammodernamento delle strutture con nuove tecnologie per il riciclo e recupero dei rifiuti.
Il progetto definitivo sarà redatto entro giugno, mentre a settembre è prevista la redazione dello studio di impatto ambientale per la VIA con l’avvio dell’iter regionale per il rilascio della VIA e dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia).
Conclusi i procedimenti di Aia e di Via sarà necessaria una variante urbanistica che sarà portata al voto del consiglio comunale.
I nuovi impianti
Il progetto prevede un nuovo impianto di selezione delle plastiche da raccolta differenziata nei locali oggi utilizzati per il trattamento meccanico del rifiuto urbano residuale, con una potenzialità di 50mila tonnellate all’anno provenienti dall’area ATO Toscana, ovvero Firenze, Prato e Pistoia; un nuovo impianto per la gestione degli oli vegetali usati: l’olio sarà filtrato per renderlo idoneo agli impieghi successivi, con una potenzialità di 2.500 tonnellate all’anno e la possibilità di contribuire all’obiettivo di autosufficienza energetica del sito; il trattamento del rifiuto urbano residuale ai fini dello smaltimento sarà invece trasferito in un altro edificio dello stesso sito. E’ prevista una riduzione da 150mila tonnellate a 80mila tonnellate all’anno.
L’impianto assorbirà gli scarti della selezione del multi materiale leggero (plastica e lattine), assicurando la chiusura del ciclo delle plastiche da raccolta differenziata, l’anello di chiusura del ciclo virtuoso degli imballaggi, passando da rifiuto raccolto a materia prima di seconda mano. Dalle attuali 255mila tonnellate di rifiuti prodotti all’anno, di cui 150mila di indifferenziati e 105mila differenziati, si passerebbe a 205mila tonnellate all’anno, con una proporzione inversa (80mila indifferenziati e 125mila sì) e una riduzione di 50mila tonnellate all’anno (-19,06%).
Le condizioni della commissione
La commissione 4 ha espresso parere favorevole, ma a condizione che venga predisposto un programma di piantumazione in aree a verde pubblico poste nelle vicinanze della sede e che per quanto concerne la gestione degli oli vegetali usati, oltre a raggiungere l’obiettivo di autosufficienza energetica, si preveda l’utilizzo del calore prodotto a servizio delle strutture pubbliche presenti in zona; a tale scopo la commissione ritiene opportuno che si predisponga uno studio di fattibilità.
All’illustrazione del progetto ha partecipato anche l’assessore all’Ambiente Filippo Alessi: «Si tratta di un intervento importante, che oltre a portare un aumento occupazionale con 50 nuovi posti di lavoro in città va nell’ottica dell’aumento del riciclo e della differenziazione dei rifiuti».