Polizia Municipale ed Arpat hanno messo i sigilli ad una stamperia cinese irregolare al Macrolotto Due, situato nelle vicinanze di un doposcuola. L’azienda lavorava in assenza di autorizzazioni ambientali. Il controllo, eseguito nell’ambito di attività interforze, ha evidenziato numerose problematiche: all’interno dei locali era percepibile un forte odore di solvente, presente ed utilizzato in ingenti quantità nel ciclo lavorativo, insieme ad altri prodotti chimici quali paste da stampa, silicone ed adesivi.
In particolare è stato accertato che le emissioni provenienti dai macchinari per la stampa venivano convogliate sia nell’ aria circostante che nell’ambiente lavorativo (con problemi quindi anche per la salute degli stessi lavoratori) in assenza di autorizzazione e pertanto non soggette a controllo. L’uscita secondaria dei locali si affaccia direttamente su una corte interna, confinante con locali occupati da un’associazione culturale che effettua attività di doposcuola per bambini e ragazzi di etnia cinese.
Le acque contaminate, derivanti dal lavaggio dei fusti di colorante e dei quadri da stampa, venivano convogliate, mediante un sistema artigianale costituito da tubazione in gomma, nello scarico della doccia presente nell’antibagno del servizio igienico dello stabilimento da dove finivano direttamente in pubblica fognatura. L’impianto elettrico non è risultato a norma per la presenza di numerosi collegamenti realizzati tramite cavi volanti; le vie di esodo non erano adeguatamente segnalate ed illuminate e alcuni estintori non erano stati revisionati, Le violazioni sono state contestate dal personale dei Vigili del Fuoco presente durante l’intervento. L’azienda, attiva da fine 2015, non è stata in grado di esibire documentazione attestante il corretto pagamento della la tassa sullo smaltimento dei rifiuti (TARI), è stata così effettuata la segnalazione al fine del recupero del tributo evaso.
L’immobile è stato sequestrato e la titolare, una cinese di anni 57, è stata deferita all’autorità giudiziaria. Emesse infine sanzioni da parte della Polizia Municipale dell’importo complessivo di circa 4.160 euro per la scorretta gestione della documentazione amministrativa relativa alla produzione e smaltimento dei rifiuti pericolosi prodotti dalla ditta.