Ritardi, soppressioni, sovraffollamento, sono parole con le quali devono spesso fare i conti i pendolari pratesi che usano il treno per spostarsi verso Bologna, Pistoia e Firenze. Ma anche quando sembra che le cose vadano male bisogna sempre guardare il bicchiere mezzo pieno. Pensate a coloro che in Calabria per compiere i 115 chilometri che separano Cosenza da Crotone impiegano tre ore del proprio tempo. La situazione dei pendolari è stata analizzata come ogni anno dal rapporto di Legambiente Pendolaria. La Toscana è seconda in Italia solo dietro la Lombardia per offerta di treni regionali. Dal 2010 al 2016 per la nostra regione si registra comunque un taglio dei servizi del 3,7%, con un aumento delle tariffe del 24%. Sul totale degli stanziamenti del bilancio regionale i trasporti su ferro incidono per lo 0,51%, con un investimento di 69 milioni. La Toscana si segnala come la regione col parco mezzi più giovane. Per Pendolaria dalla tratta Firenze-Prato-Viareggio arrivano buone notizie, dato che non si è verificata la soppressione di stazioni e il raddoppio della tratta Pistoia-Lucca dovrebbe migliorare ulteriormente la situazione.
Rispetto al 2002 i collegamenti con Pistoia hanno fatto registrare un incremento dei treni, passati da 36 a 54, e un servizio più veloce, che in media impiega tre minuti in meno rispetto a 15 anni fa.
Per Legambiente “Una risorsa importante e su cui dovrebbe puntare la Regione è quella del progetto del Tram-treno della Piana. La proposta riguarda l’area vasta Firenze-Prato-Pistoia in cui si potrebbe inserire un sistema integrato di tramvie e linee ferroviarie tra Firenze, Campi Bisenzio e Prato. Purtroppo – conclude il rapporto – a distanza di anni dal lancio del progetto non si hanno notizie di una sua potenziale attuazione”.