Ludopatia e cambiamenti nella coppia: a Montemurlo nasce il primo sportello pubblico e gratuito per sostenere i momenti di fragilità della famiglia.
Il Comune di Montemurlo, infatti, ha attivato due importanti progetti che offrono sostegno psicologico personalizzato e di gruppo per affrontare le difficoltà che molto spesso compromettono la serenità e l’unità familiare e che rischiano di sfociare in veri e propri problemi sociali.
Un percorso che l’assessorato alle politiche sociali ha ritenuto opportuno attivare per essere concretamente vicino a chi sta vivendo un momento di crisi, un’opportunità per trovare la strada giusta per essere aiutato e per riattivarsi. Lo sportello partirà nei prossimi giorni presso il Centro Giovani e sarà gestito da un gruppo di psicologi con specifica esperienza nel settore.
Il Comune sosterrà il servizio con circa 10 mila euro.
Per ludopatia (o gioco d’azzardo patologico) si intende l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse. Una vera e propria dipendenza al pari delle droghe, che causa la compromissione dei rapporti sociali e familiari, il divorzio, la perdita del lavoro, fino al suicidio. Il progetto sulla ludopatia si rivolge ai familiari conviventi con i giocatori d’azzardo patologici, che si vedono investiti dal peso economico delle perdite continue al gioco e in modo indiretto ai giocatori patologici.
Saranno attivati “gruppi di auto-aiuto” per condividere emozioni e vissuti traumatici e ridurre così il carico familiare, mentre il sostegno individuale prevedrà un lavoro specifico sulle criticità della famiglia o del singolo.
L’obiettivo che l’amministrazione si pone è quello di attivare un percorso di cambiamento che coinvolga l’intera famiglia del giocatore d’azzardo patologico. Un circolo virtuoso che possa portare i familiari del giocatore a trovare aiuto per sostenere a loro volta il percorso di consapevolezza del giocatore, che potrà così iniziare un processo di disintossicazione dal gioco e dalle scommesse.
« Anche a Montemurlo abbiamo diversi casi di famiglie rovinate dalla ludopatia e gesti estremi causati dai debiti di gioco. – spiega l’assessore alle politiche sociali, Luciana Gori – Il gioco patologico non solo dilapida interi patrimoni, ma distrugge la vita dei giocatori e di chi sta loro vicino. Per questo vogliamo evitare che il dissesto economico che deriva dal gioco d’azzardo patologico vada a sfociare in contrasti e disgregazioni familiari. Vogliamo aiutare i familiari, affinché attivino un circolo virtuoso di auto- aiuto che riesca a coinvolgere anche il giocatore patologico».
Dalle ultime statistiche si stima che in Italia siano almeno 900 mila i “malati di gioco”, mentre nel pratese il numero oscilla tra i 900 e i 3mila. I maggiori giocatori sono maschi adolescenti, affascinati dal facile guadagno, o donne mature, già in età pensionabile, che utilizzano il gioco per riempire un vuoto sociale.
Fare una famiglia oggi è un progetto altamente costoso, non solo in termini economici, ma soprattutto dal punto di vista dell’impegno psicologico ed emotivo. Il Comune di Montemurlo vuol dare così un sostegno ai momenti di crescita e di passaggio che la famiglia potrebbe non saper gestire da sola: l’arrivo di un figlio, la crisi della coppia, la separazione, soprattutto in presenza di bambini.
« Per noi è importante “curare” e tutelare la salute della famiglia, che è alla base della coesione sociale » conclude l’assessore alle politiche sociali, Luciana Gori « Essere aiutati a gestire e capire le fasi di criticità significa favorire relazioni più serene».
Il progetto prevede l’attivazione di percorsi di coppia per la mediazione del conflitto coniugale e percorsi per i minori per aiutare il bambino ad affrontare le difficoltà legate al cambiamento della famiglia.