È stato notificato questa notte l’atto di chiusura e revoca della Scia per il “Cocco bar”, il locale di via Arezzo 21/23 dove più volte sono intervenute le forze dell’ordine. Per due volte il bar è stato chiuso su provvedimento del Questore a seguito dell’articolo 100 del TULPS: la prima volta il 22 novembre scorso quando l’attività restò chiusa per 10 giorni a seguito di controlli di polizia che trovarono consumo e spaccio di droga all’interno. Poi di nuovo il 16 dicembre, con una chiusura di 20 giorni per i medesimi reati, spaccio e consumo di stupefacenti. Gli agenti scoprirono che lo stupefacente venina servito addirittura su vassoi. Dati questi precedenti e dopo ulteriori controlli sulla società “Cocco bar s.a.s di Shen Xiaohong & C. s.a.s.” gli uffici Attività produttive del Comune di Prato hanno firmato il provvedimento di revoca della Scia con autorizzazione per somministrazione cibi e bevande, data la gravità dei reati contestati dal questore. Infatti l’art.100 T.U.L.P.S. espressamente prevede che: “oltre i casi indicati dalla legge, il questore può sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Qualora si ripetano i fatti che hanno determinato la sospensione, la licenza può essere revocata”.
La revoca della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) e la chiusura con decorrenza immediata dell’attività di somministrazione è stata firmata ieri e notificata questa notte dagli agenti della Polizia municipale. “I controlli continui sul territorio e la collaborazione tra istituzioni ci permette di intervenire a tutti i livelli, mantentendo alta l’attenzione – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni – Ringrazio per il lavoro anche l’ufficio Attività produttive del Comune di Prato che con attenzione e tempestività è intervenuto con gli atti necessari”.
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