Sulla filiera commerciale il titolare di una pescheria livornese è stato denunciato per frode in commercio per avere esposto per la vendita un prodotto di origine orientale, il “pesce ghiaccio”, con l’etichetta “novellame”, e per aver venduto tonno congelato proponendolo alla clientela come fresco. In un negozio sono stati invece sequestrati 17 kg di pesce non tracciabile e altri 9 sono invece stati sequestrati in un ristorante che è stato anche chiuso per motivi igienici. A Cecina i militari hanno sanzionato un pescatore dilettante che ha venduto il suo pescato a un ristorante, mentre a Piombino un sub è stato multato per avere violato le norme sul segnalamento di sicurezza. All’Elba, infine, a un pescatore dilettante è stato sequestrato un tramaglio di circa 400 metri e il pescato rimasto impigliato nella rete, tra cui alcuni ippocampi, specie a rischio estinzione, immediatamente liberato in mare. Sanzioni per la mancata etichettatura del prodotto sono state elevate nel Pisano, mentre a un grossista di Bientina sono stati sequestrati più di 210 kg di merce per non aver saputo dimostrarne la provenienza. Mezzo quintale di pesce sequestrato per lo stesso motivo a un ristoratore cinese di Empoli. Un grossista di Castelfiorentino si è visto sequestrare 450 kg di prodotto ittico per la mancata tracciabilità, identica sanzione per un grossista di Pistoia al quale sono stati sequestrati 750 kg di pesce. Multe infine in esercizi commerciali di Prato e delle province di Grosseto e Massa Carrara.
Foto d’archivio