Oltre 2000 firme per chiedere di annullare la multa all’orologio campanario della chiesa di Galciana: stamani il parroco don Luca Rosati ha infatti depositato la petizione popolare per chiedere di invalidare la sanzione. La multa di 1.032,90 euro, che deve essere pagata entro la fine di febbraio, era stata comminata dall’Arpat alla parrocchia di San Pietro Apostolo in seguito ad un esposto effettuato da un residente della zona. I risultati delle misurazioni effettuate dai tecnici dell’Agenzia avevano evidenziato lo sforamento di decibel per 168 secondi su otto ore, da qui l’ammenda e la prescrizione di non far suonare le campane nell’arco della notte, dalle 22 alle 6 del mattino. Tanti i cittadini che si sono mobilitati: in 10 giorni, dal 25 dicembre alla prima settimana di gennaio, 2065 persone hanno sottoscritto la petizione che stamani don Luca ha protocollato. Ad annunciarlo è Giovanni Mosca, ex presidente della circoscrizione ovest, consigliere del sindaco per le frazioni, che si è fatto promotore della raccolta firme.
“Questa è la dimostrazione che a 2.065 cittadini il suono dell’orologio campanario non è molesto – ha spiegato Don Luca – anzi è un suono amico che identifica una comunità; lo sforamento di 168 secondi in otto ore di rintocchi dell’orologio campanario, è un limite ragionevole, in piena sintonia con la sensibilità media oggettiva dei cittadini che vivono in un’area urbana e non a quella soggettiva di pochi o addirittura di un singolo interessato, che debba prevalere sulla indiscussa volontà dei tanti, di una comunità tutta”. “Non chiediamo al sindaco di violare la legge – ha aggiunto don Luca – o di causare un danno erariale all’ente Comunale, questo lo sappiamo, le norme le conosciamo, ma appare quanto meno esagerato dover paragonare il suono di una campana alla stregua di attività produttive come può essere una fabbrica tessile”
Questo gesto di don Luca testimonia la vicinanza della popolazione di Galciana alla parrocchia, ma il Comune aveva già fatto sapere che “Eliminare una sanzione legittima è un danno erariale, non è possibile toglierla”.
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