Si è aperto oggi il tavolo sulla legalità del lavoro nel distretto che ha visto dialogare categorie economiche e CGIL. Non è andato a vuoto l’appello della Filctem Cgil per stilare un documento congiunto in cui si ponga il problema dell’uso illegale della manodopera nella filiera delle stamperie e tintorie guidate da imprenditori cinesi. Alla riunione, che si è tenuta nel Palazzo dell’Industria, oltre alla Cgil hanno partecipato il presidente di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi, il presidente di CNA Claudio Bettazzi, il presidente di Confartigianato Andrea Belli. “Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto fare in un primo incontro – spiega Massimiliano Brezzo della Filctem Cgil – ovvero mettere sul tavolo i problemi e le visioni che ci provengono dai nostri recettori sul territorio. E’emersa molta condivisione sul sistema che abbiamo davanti e anche sulle modalità con cui aggredirlo”. Il prossimo incontro tra le varie anime del mondo del lavoro si terrà la prossima settimana. Obiettivo finale, corredare il protocollo di suggerimenti su come aggredire efficacemente il sistema dell’illegalità e, una volta ultimato, portarlo all’attenzione della Procura e della Prefettura. Con la speranza, questa volta, di ricevere una risposta: il dossier consegnato alle autorità preposte ai controlli nel 2015 non ha infatti scaturito alcun effetto. “Questa volta confidiamo non solo di avere maggiore fortuna nel farci ascoltare – continua Brezzo – ma anche di tenere aperto il tavolo fino a che non siamo sicuri che il problema sia stato affrontato”. Un’altra questione è quella dei controlli nelle aziende da parte degli ispettori della Direzione territoriale del lavoro e dell’Inail e Inps, affinchè agli accertamenti degli ispettori regionali si accompagni una verifica della regolarità fiscale e dei rapporti di lavoro. Le aziende da controllare sarebbero poche decine: sebbene le risorse a Prato siano poche, effettuare controlli di questo tipo – spiega Filctem Cgil – è solo una questione di buona volontà.
LS