Il titolare e due dipendenti della carrozzeria Leoni di via Fioravanti sono stati assolti oggi con sentenza di primo grado dall’accusa di truffa ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Il processo era scaturito dalla denuncia presentata da un cittadino cinese, assistito dall’avvocato Antonino Denaro. I fatti risalgono all’estate 2011: il proprietario dell’auto si rivolge alla carrozzeria per un incidente occorso alla moglie, compila il documento per la cessione del credito, in modo che sia la carrozzeria a rivalersi sull’assicurazione per recuperare il danno patito. Vengono effettuati i lavori – che la carrozzeria quantifica in circa 13 mila euro – e la macchina, un’Audi TT, viene restituita al cittadino cinese. Passano sei mesi, l’assicurazione non paga perchè, dopo aver messo in azione un investigatore privato, ravvisa sospetti sull’incidente e sulla compilazione del Cid.
A quel punto la carrozzeria telefona al cliente per un’indagine di soddisfazione sul lavoro e questi segnala rumori sospetti provenienti da una ruota. L’auto viene riportata in officina per un controllo ed emerge che il problema è dovuto al rimontaggio di un tubo in modo non corretto durante il primo intervento. La carrozzeria effettua i lavori ma si riserva il diritto di ritenzione, ovvero di non restituire la macchina finchè il proprietario non paga i 13 mila euro della riparazione.
A quel punto il cinese si rivolge all’avvocato che denuncia alla Procura l’accaduto e chiede e ottiene il sequestro dell’auto con affidamento al proprietario, cioè se stesso. Il cinese torna così in possesso del veicolo, ma a seguito dell’azione civile intentata dalla carrozzeria, su disposizione del giudice è costretto a pagare i lavori, per una cifra leggermente inferiore a quella richiesta, dopo la perizia del consulente tecnico d’ufficio.
Oggi è arrivata la sentenza per il filone penale della vicenda: l’avvocato Elisabetta Cataldo, che assiste Roberto e Alessandra Leoni e Maurizio Fanella, ha sostenuto la legittimità del diritto di ritenzione esercitato dalla carrozzeria e ha rimarcato i dubbi sull’incidente occorso al cliente. Una tesi che evidentemente è stata accolta dal giudice che ha pronunciato sentenza di assoluzione perchè il fatto non sussiste.